Rosso e bianco non sono stati gli unici colori che hanno caratterizzato l’assemblea generale dei delegati dell’Interprofessione della vite e del vino ticinese, tenutasi ieri presso il centro del verde di Mezzana. Per la prima volta infatti tre donne entrano nelle commissioni dell’ente: Raffaella Gialdi, della ditta Gialdi entra a far parte del comitato Ticinowine, Cristina Monico, enologa della Fattoria Moncucchetto, è stata nominata presidente della commissione vitigni, mentre l’ingegnere enologa Tamara Mammolenti della Tenuta Bally Von Teufenstein fa il suo ingresso nella commissione di tutela della DOC. Ruoli di prestigio assunti da affermate e apprezzate professioniste anche in ambiti spesso associati al mondo maschile, quali terreno e cantina, che rappresentano una piccola rivoluzione rosa per il mondo vitivinicolo ticinese.
Un settore in evoluzione, dunque, ma che nel 2020 ha dovuto fare i conti con le difficoltà legate alla pandemia. Innanzitutto, il calo dei consumi che, secondo i dati comunicati dall’ufficio federale dell’agricoltura si è attestato al -6%, dimostrando quanto la chiusura dei ristoranti e la limitazione degli eventi privati abbiano inciso negativamente sul consumo della bevanda conviviale per eccellenza. Calo di portata senza precedenti che tuttavia non si è tradotto in un tracollo per i vini ticinesi i quali, nel complesso, hanno fatto registrare vendite analoghe al 2019 in termini di volumi. La “tenuta” del vino nostrano è stata possibile grazie, da un lato dal forte incremento delle vendite di vini ticinesi nella grande distribuzione (+16%) e, dall’altro, ai vini bianchi, in particolare del bianco di Merlot, le cui vendite sono cresciute anche l’anno scorso di oltre il 5%. A influire positivamente sul buon risultato dei bianchi ha contribuito la bella stagione estiva che ha visto un folto numero di turisti presenti nel nostro cantone.
La pandemia ha naturalmente influito pesantemente anche su tutti gli eventi principali di promozione del vino ticinese, costringendo il team di Ticinowine a trovare soluzioni innovative e non convenzionali: dalla radio con Cantine Aperte in Cá, sino alla 24 ore in streaming di Un giorno diVino, culminata con la degustazione online condotta dal sommelier Paolo Basso, passando per un utilizzo rafforzato di social media, giornali e trasmissioni radiotelevisive.
Oltre alla vendita del vino, durante l’assemblea IVVT si è discusso anche di produzione, con l’importante accordo raggiunto sulle rese della vendemmia 2021, stabilite per le uve a bacca rossa a 840gr/mq per il Merlot e a 1kg/mq per tutti gli altri vitigni, mentre per le uve a bacca bianca a 1,2 kg/mq., senza tolleranza per tutti i vitigni.
Il settore si è infine impegnato per affrontare la problematica delle uve in esubero non ritirate dalle cantine, destinate alla produzione di disinfettante e alla creazione di uno spumante ad indicazione geografica tipica che delegati e ospiti presenti hanno avuto l’occasione di degustare in anteprima.
Un settore vitivinicolo che, nonostante gli effetti del Coronavirus si è dimostrato ancora una volta vivo e vitale, reagendo con impegno e, talvolta, con creatività a una situazione complessa.
NOMINE:
Ticinowine:
Uscenti: Pier Maran, Guido Brivio
Nominati: Raffaella Gialdi, David Delea, Tarcisio Bullo (rappresentante Federviti)
Commissione vitigni
Nuovo Presidente: Cristina Monico
Commissione di tutela della Doc
Uscente: Michele Conceprio
Nominata: Tamara Mammolenti