Tra il 2001 e il 2005 il Canton Ticino ha concretizzato il progetto denominato ”Alleggerimento della legislazione cantonale”, nell’intento di abrogare le norme desuete, le disposizioni ridondanti e contraddittorie e di semplificare le regolamentazioni. Si è trattato soprattutto di limitare allo stretto necessario le norme sulla procedura e l’organizzazione. Nell’arco di quattro anni il progetto ha permesso di abrogare 90 atti normativi e di modificarne 126 su un totale di 715.
Il progetto di riordino della legislazione è stato realizzato grazie al supporto di un gruppo di lavoro interdipartimentale, in stretta collaborazione con un professore universitario ordinario di diritto amministrativo, costituzionale e della legislazione.
Per condurre tale progetto di alleggerimento legislativo è stata utilizzata una check list, in base alla quale per ogni norma esaminata andava successivamente indicato se la stessa era desueta (vetusta, superata nel contenuto e nella forma), ridondante (cioè ripeteva un concetto già contenuto in altra legge), contraddittoria (in contrasto con un’altra norma di diritto che prevale), eccessivamente burocratica o poneva un iter eccessivamente complicato, era poco elastica (troppo rigida rispetto al settore che disciplina), attribuiva una competenza che avrebbe potuto più opportunamente essere assegnata ad altra autorità, andava unita ad un’altra o andava più opportunamente inserita in un regolamento del Consiglio di Stato.
L’esercizio ha passato in rassegna leggi, decreti legislativi, decreti esecutivi e regolamenti.
Nel Messaggio governativo 5675 del 5 luglio 2005, relativo all’abrogazione dell’ultimo pacchetto di norme individuate dal citato gruppo di lavoro, si proponeva inoltre l’introduzione di un controllo preventivo, effettuato esaminando ogni nuova normativa con il filtro della menzionata check list, prevedendo uno specifico punto concernente gli obiettivi, in ogni messaggio di legge o rapporto per l’adozione di un regolamento.
Il Consiglio di Stato nel 2005 sottolineava che “servirebbe infatti a ben poco, sfoltire la massa normativa per ritrovarsi nuovamente in una giungla nello spazio di pochi anni”, ricordando inoltre che “Governo e Parlamento, dovrebbero essere sempre in misura di verificare la conformità della bozza legislativa con i principi dell’alleggerimento”.
Trascorsi quasi vent’anni dalla conclusione del citato alleggerimento gli interroganti reputano opportuno fare il punto della situazione, da un lato per capire se, e eventualmente in che modo, è stato ripreso l’invito di attuare un controllo preventivo delle nuove norme, e, dall’altro, se non sia giunto il momento di ripetere l’esercizio, per l’intera normativa cantonale.
Va inoltre sottolineato come, nella stessa prospettiva, in data 15 ottobre 2018 il Gran Consiglio ha adottato il rapporto del 5 settembre 2019 della Commissione della legislazione sulle mozioni:
• 31 maggio 2010 presentata da Christian Vitta, Franco Celio e cofirmatari per il Gruppo PLR “Esaminare l’intero corpus legislativo, per abrogare le leggi non più necessarie, che generano inutile burocrazia e costi per lo Stato”
• 24 novembre 2014 presentata da Sergio Morisoli e cofirmatari “Sfoltimento delle leggi, dei regolamenti e delle direttive. Meno leggi, meno burocrazia, meno abusi e meno costi, uguale più libertàresponsabilità per tutti”
• 24 novembre 2015 presentata da Raffaele De Rosa e cofirmatari “Snellimento delle procedure amministrative all’interno dell’Amministrazione cantonale e nei confronti dell’utenza esterna”.
Adottando il citato rapporto ha pertanto incaricato il Governo cantonale di:
• costituire un gruppo di lavoro, questa volta composto anche da chi utilizza abitualmente le leggi cantonali (ad esempio municipali o funzionari comunali, giudici, avvocati ecc.), che:
1) esamini tutta la Raccolta sistematica delle leggi sia dal punto di vista formale sia materiale (riduzione della densità e della sovrapposizione normativa e compatibilità con il diritto superiore);
2) verifichi l’abrogazione e l’eliminazione degli atti normativi non necessari o non più attuali;
3) proponga la semplificazione di iter procedurali/burocratici e la ri-regolamentazine dei settori chiave;
4) allestisca un rapporto con le conclusioni del proprio lavoro e lo sottoponga a Gran Consiglio entro un anno dal presente rapporto.
• proporre per ogni Dipartimento dieci misure atte a snellire le procedure e l’organizzazione amministrativa oppure atte a semplificare i processi e le procedure sia nei rapporti interni all’Amministrazione, sia nei confronti dell’utenza esterna.
Anche su questo punto gli interroganti si chiedono in che modo sia stato dato effettivamente seguito all’incarico conferito dal Gran consiglio in merito ai singoli e precisi punti evidenziati nel citato rapporto.
Tutto ciò premesso si chiede al Consiglio di Stato:
1. Dalla conclusione dell’alleggerimento legislativo condotto tra il 2001 e il 2005 è stato introdotto a livello cantonale l’auspicato controllo preventivo delle nuove norme?
2. In caso affermativo, con quali modalità?
3. In caso negativo, per quali ragioni?
4. A quasi vent’anni dalla conclusione del progetto” Alleggerimento della legislazione cantonale” non è giunto il momento di ripetere l’esercizio, soprattutto nel caso in cui non sia stato introdotto l’auspicato controllo preventivo?
5. Dal voto in Gran consiglio del 15 ottobre 2018 sul rapporto del 5 settembre 2019 della Commissione della legislazione sulle mozioni precedentemente indicate, in che modo è stato dato seguito ai precisi incarichi conferiti al Consiglio di Stato, in relazione ai singoli punti del rapporto adottato?
Cristina Maderni, Sergio Morisoli, Sabrina Gendotti, Gianluca Padlina, Amalia Mirante,
Marco Passalia, Luca Renzetti, Sem Genini, Andrea Censi