Lodevole Municipio,
negli ultimi giorni la stampa ha messo a nudo pubblicamente se non degli scandali, delle inspiegabili situazioni di ordine edilizio, di permessi e di commesse pubbliche.
Con il presente atto parlamentare vorremmo evidenziare, cosa in parte già fatta da altri colleghi, i due temi distinti che hanno fatto scalpore tra la cittadinanza.
Il primo riguarda la trasmissione di Falò di giovedì 12 settembre u.s., dove si evidenziavano presunte lacune edili nella concessione dei permessi in quel di Caprino. L’altra parte dell’Interrogazione e le rispettive domande, riguardano la costruzione della banchina in legno di fronte a Palazzo civico sulla riva del Ceresio.
Nel primo caso vi sono dei punti non chiari sulla dinamica dei permessi, rilasciati a posteriori, sull’ampliamento di un ex stabilimento, sulla costruzione e la successiva demolizione della spiaggia artificiale e per concludere sull’appropriazione di una fetta di demanio pubblico corrispondente alle rive del lago (demanio pubblico appartenente al Cantone e quindi a tutti i ticinesi).
Con queste premesse sul primo caso chiediamo al Lodevole Municipio:
1) Il Municipio era a conoscenza della costruzione apparentemente abusiva della spiaggetta a Caprino? Se sì, da quando?
2) Come mai nessuno si è mai accorto del via-vai di zattere con materiale da costruzione che solcavano il Ceresio in direzione di Caprino e ritorno?
3) Perché non vi sono stati dei controlli subito dopo la segnalazione di un dimorante di Caprino? A chi sono state destinate queste segnalazioni e perché furono ignorate? Chiarire quali misure son state successivamente adottate e, ovviamente, in quale lasso di tempo dalla segnalazione si è intervenuti.
4) Riguardo la creazione e la successiva demolizione della spiaggia abusiva, non vi è stato alcun intervento da parte del Comune di Lugano per controllare i lavori. Ci si chiede: come mai questa carenza?
5) Il proprietario ha notificato i lavori di costruzione e di sgombero della spiaggia? Se si, quale procedura ha adottato?
6) Indicare se è stato correttamente avvisato il Cantone sia per i lavori di costruzione che per quelli di sgombero (procedura) in modo conforme alla legge. Se sì, elencare la tempistica e il flusso di lavoro che richiede la legge.
7) Il proprietario aveva un’autorizzazione per occupare privatamente la parte del demanio pubblico? Se sì, rilasciata da chi e con quali motivazioni?
8) Esiste una mappatura di tutti gli stabili edificati nel Comune di Lugano e confinanti con il demanio pubblico? Se sì, vi sono stati dei controlli approfonditi in queste proprietà per valutare se qualcuno si sia appropriato di parte del demanio pubblico senza autorizzazione?
9) Esistono altre proprietà private che, durante la loro costruzione si sono impossessate, senza autorizzazione, di spiagge di dominio pubblico? Se ve ne sono, quali provvedimenti sono stati presi? Per quanti casi? Il Cantone è stato informato?
10) Nel caso di abuso comprovato, è prassi rilasciare dei permessi a posteriori pur di non intervenire in modo deciso per ripristinare la legalità e riconsegnare il demanio pubblico ai cittadini che possano usufruirne? Cosa vorrebbe fare il Comune per ristabilire l’accesso al lago da parte di tutti?
11) Per quanto concerne invece l’abitazione, risulta che sia stata rilasciata a posteriori una notifica di costruzione ad edificio concluso. Quanti altri edifici sul territorio di Lugano hanno ottenuto lo stesso “trattamento agevolato” negli ultimi 5 anni? Chi all’interno dell’amministrazione è responsabile per queste autorizzazioni? (Sezione/Servizio e ufficio specifico)
12) Non reputa il Municipio che nel Dicastero coinvolto in questa imbarazzante situazione vi siano problemi di gestione dei permessi e delle prassi legali con la legge Comunale e Cantonale? Se si, quali provvedimenti intende prendere il Municipio negli uffici toccati da questi avvenimenti? E verso i funzionari responsabili?
13) Alla luce di questi fatti, quali provvedimenti sta adottando il Municipio? Ha pensato a un’inchiesta amministrativa interna o ad altro?
Con riferimento alla banchina in legno, dopo aver pubblicamente seguito la notizia alla RSI qualche giorno dopo la trasmissione di Falò, si evince che qualcosa non ha funzionato e non funziona nella procedura delle commesse/delibere dirette e sulla relativa realizzazione dei lavori.
Alla luce di questi fatti, ritenuti ambigui e di una certa serietà, chiediamo al Municipio:
1) Quanto è costata la realizzazione della banchina? Il predetto importo entra nel margine di competenza del Municipio?
2) Come spiega il Municipio che una azienda che non ha specifiche competenze per quel genere di costruzioni abbia potuto ottenere l’appalto? Come spiega il Municipio che la predetta azienda abbia poi subappaltato ad un’altra società con grosse difficoltà finanziarie? Motivare l’assegnazione dell’appalto e il subappalto in oggetto.
3) Il Municipio era al corrente del subappalto per la costruzione della banchina in riva al Lago di fronte al Municipio? Se sì, da quando?
4) Risulta al Municipio che la società che ha ottenuto il subappalto abbia impiegato solo operai frontalieri che alloggiavano provvisoriamente nei dintorni di Lugano?
5) Risulta al Municipio che la società in questione ha lasciato debiti per milioni di franchi sul nostro territorio? Se sì, spiegare come abbia potuto prendere il mandato di subappalto senza che qualcuno dell’Amministrazione verificasse la bontà della società.
6) Quale ufficio dirige o dovrebbe dirigere e rispettivamente controllare questi lavori assegnati dalla Città? Magari lo stesso ufficio del caso relativo alla spiaggia privata di cui sopra? Elencare i servizi responsabili.
In attesa di una risposta, cordialmente vi salutiamo.
Tiziano Galeazzi, UDC (primo firmatario)