Il 22 maggio 1930 nasceva a Torino la Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina, con l’obiettivo di ideare e costruire in modo artigianale carrozzerie speciali in piccola serie o per singoli clienti. Lo stabilimento, posizionato in corso Trapani misurava 9.250 m2 e al suo interno vi lavoravano 150 dipendenti. Il popolare nomignolo “Pinin” designava Battista Farina dalla Torino automobilistica di allora. Pinin arriva al Salone dell’auto di Parigi presentando vetture Lancia, Alfa Romeo, Isotta Fraschini, Fiat, mentre al Concorso d’Eleganza del 1931 a Villa d’Este portò la prima fuoriserie documentata: la Lancia Dilambda. Tra i successi dell’epoca la Fiat 518 Ardita e l’Hispano Suiza coupé. Siamo negli anni in cui l’automobile è un bene per pochi, una ristretta cerchia di giovanotti ardimentosi e blasés, ma Pinin ha una certezza: quel mezzo, quasi un giocatolo, rumoroso e costoso sarà presto il motivo della mobilità individuale. Uno dei primi annunci pubblicitari dalla Carrozzeria recitava la frase: “Vetture di lusso e di gran lusso”. E in effetti si costruivano auto per persone di un certo rango, diplomatici, maraja, attori e attrici, in particolare divi stranieri e per qualche sceicco che iniziava ad arricchirsi con le royalties del petrolio. Una Lancia Dilambda spider venne acquistata alla regina di Romania e questo consentì a Pinin di iniziare ad avere un piccolo Gotha dei suoi clienti.
Due i concetti di fondamentale importanza per Battista Farina: la modernità e l’aerodinamica. Nel 1935, al Salone di Milano, la carrozzeria si presenta con l’alfa Romeo 6C Pescara Coupé aerodinamico. L’anno successivo esce in serie la Lancia Astura cabriolet tipo Bocca, una vettura aerodinamica elegante e di altissima qualità costruttiva: è un modello d’eccezione che viene per la prima volta costruito in un numero di esemplari limitato. Si realizza la Lancia Aprilia aerodinamica, una berlinetta da corsa che registra un Cx pari a 0,40.
I tragici eventi della seconda guerra non risparmiano la carrozzeria che viene distrutta. Bisogna attendere la fine del conflitto bellico per la ripresa dell’attività che avviene con la produzione della Lancia Aprilia Bilux. In questo particolare momento storico si annovera un fatto importante. L’Italia, sconfitta in guerra, non è ammessa al Salone dell’Automobile di Parigi. Pinin e suo figlio Sergio partono ugualmente da Torino con due novità, un’Alfa Romeo 6C 2500 S e una Lancia Aprilia cabriolet. Arrivati nella capitale francese parcheggiano le vetture proprio di fronte al Grand Palis. Il giorno dopo rimontano di guardia al Salone e lo stesso fanno per tutta la durata dell’esposizione. Il giorno di chiusura il segretario della mostra dice a Pinin: “Lei se l’è guadagnato un posto centrale per il prossimo anno”. Da quel momento e con sempre maggiore vigore iniziò a crescere il successo e la notorietà internazionale della carrozzeria.
Nasce la Cisitalia 202 ed è la prima vettura al mondo ad entrare nella collezione permanente di un museo d’arte moderna: il MoMA di New York. Arthur Drexler la definì una “scultura in movimento” e venne interpretata come una delle otto meraviglie dei nostri tempi.
Un altro momento importante della storia aziendale: l’incontro tra Enzo Ferrari e Pinin Farina. Da quell’incontro, grazie ai due marchi, nacquero le auto più belle di tutti i tempi e una collaborazione che dura da più di cinquant’anni. Tutto ha inizio nel 1951 quando Enzo Ferrari informa Pinin che avrebbe piacere di conoscerlo e lo invita a Modena. Farina è disponibilissimo a conoscere Ferrari ma vorrebbe che fosse lui a raggiungere Torino. Dall’Emilia riferiscono che Ferrari non si muove quasi mai da Maranello. Tutto sembra arenarsi. Entra in scena Sergio, il figlio di Pinin, che trova una soluzione: un incontro a metà strada in campo neutro. La stretta di mano avviene in un ristorante di Tortona, proprio a metà strada tra Torino e Modena, e a Sergio viene affidata la responsabilità dei Progetti Ferrari. In quell’anno esce la Ferrari 212 e nel 1954 la 250 GT.
Pini Farina, con il suo stile, conquista Hollywood. La Nash Healey Spider è in scena nel celebre film “Sabrina” interpretato da Humphrey Bogart e Audrey Hepburn. L’auto, che debutterà al Salone di Parigi è prodotta in Italia ma destinata al mercato americano. Nel 1954, al Motor Show di Bruxelles viene esposta una fuoriserie prodotta in serie: la Lancia Aurelia B24 S. E’ la Lancia usata in un’altra celebre pellicola, questa volta del cinema italiano, “Il sorpasso” di Dino Risi con Vittorio Gassman. Ne vengono prodotti 761 esemplari la maggioranza dei quali vengono venduti negli Stati Uniti. Si deve considerare una della automobili più belle di tutti i tempi. Nel 1955 arriva il definitivo passaggio alla dimensione industriale e ciò avviene con la produzione, ben 27.000 esemplari, di un’auto che lo stesso Farina amava chiamare “bella signorina”: l’Alfa Romeo Giulietta Spider. Venne esposta in anteprima a Torino, al Salone dell’auto, e riscontrò subito un successo mondiale; il modello capolavoro pensato per gli Stati Uniti venne immediatamente richiesto in tutta Europa. Nel frattempo viene avviata la collaborazione con Peugeot.
Il 1956 lo si ricorda per l’inizio della costruzione del nuovo impianto industriale di Grugliasco, mentre è nel 1957 che al Salone di Torino viene presentata la Lancia Florida II. Oltre ad essere la vettura personale di Pinin questa Lancia è stata a tutti gli effetti, con i suoi elementi stilistici, l’auto che per anni ha influenzato la produzione mondiale di vetture. Nel 1959 si battezza la Ferrari per antonomasia: la 250 GT a passo corto. Con questa creazione si va ad evidenziare il processo evolutivo di tecnica e stile estetico del binomio Ferrari-Pininfarina con sportività e una eleganza senza tempo. Venne presentata a Parigi e prodotta due anni dopo in 200 esemplari.
All’età di 68 anni (1961) Pinin lascia l’azienda al figlio Sergio e al genero Renzo Carli. Giovanni Gronchi, terzo Presidente della Repubblica Italiana in carica dal 1955 al 1962, autorizza la variazione del cognome di famiglia. Pinin Farina si era fatto conoscere all’estero per l’industria italiana e per lo “stile” di vita del Bel Paese. Con il decreto presidenziale del 6 giugno si dava il via alla fusione del nome valida per Battista, i figli e i nipoti. Il cambiamento a tutti gli effetti di legge. Da Pinin Farina a Pininfarina.
Trascorrono due anni e, sempre a Parigi, va in scena la Chevrolet Corvette Rondine, mentre a Torino si presenta la Pininfarina Sigma. La Sigma era in realtà uno studi di carrozzeria con 14 soluzioni tecniche nel comparto della sicurezza. Delle 14 ben 8 verranno prese a uso corrente nella produzione automobilistica futura.
Battista Pininfarina ci lascia a Losanna il 2 aprile del 1966. Il nuovo Presidente della Società è il figlio Sergio. Le creazioni aziendali continuano a contraddistinguersi per l’equilibrio, la sensibilità il design, la ricerca tecnica, l’innovazione e il buon gusto. Nel 1966 viene inaugurato il Centro Studi e Ricerche a Grugliasco. Al Salone di Ginevra dello stesso anno arriva l’Alfa Romeo 1600 Spider (ribattezzata “Duetto”). Verrà prodotta da Pininfarina, rinnovata e con diverse denominazioni, fino al 1993 in 140.000 esemplari. Dustin Hoffman nel famosissimo film “Il Laureato” la consolida come “Star”. Intanto al Salone di Torino debutta la Fiat 124 Spider. Risulta subito uno dei grandi successi realizzati dalla Pininfarina. Se ne producono 200.000 unità per lo più esportate nel continente americano.
Alla fine degli anni sessanta, oltre a lavorare a un tema tanto complesso quanto innovativo, la sicurezza per le vetture di Formula 1, risale la decisione, intuitiva e in controtendenza, di costruire la Galleria del Vento che verrà inaugurata nel 1972. A seguito della guerra del Kippur, il prezzo del petrolio raggiuge soglie mai toccate prima aumentando il rischio di scarsità di risorse energetiche. Riacquista dunque valore il tema dell’aerodinamica nell’industria automobilistica. La Pininfarina, grazie al suo intuito, dovuto al giovane Presidente Sergio, è in grado di soddisfare, avendo a disposizione lo strumento che consente la misurazione scientifica tra la forma dell’auto e la sua penetrazione aerodinamica, di offrire ai clienti un servizio fondamentale nel processo progettuale.
Nella seconda metà degli anni settanta si separa il Centro Studi e Ricerche dalla parte industriale. Nel 1978, nonostante si stia vivendo la più terribile crisi che l’industria automobilistica abbia mai vissuto, a Cambiano si danno inizio ai lavori di costruzione della Pininfarina Studi e Ricerche.
Arrivano gli anni 80 e la Pininfarina è in grado, con la ripresa, di proporre alla clientela un servizio di design potenziato, dotato di tutte le componenti per potere sviluppare un lavoro creativo come l’ideazione di una nuova carrozzeria. Inoltre le attività si rivolgono ad altri mezzi di trasporto e al design industriale. Sempre a Cambiano nasce nel 1986 la Pininfarina Extra. Il 1986 è anche l’anno in cui la società si quota in borsa, viene inaugurato a San Giorgio Canavese un nuovo stabilimento produttivo e a Parigi presenta la Allantè. E’ una convertibile di lusso per la quale la Cadillac si affida a Pininfarina per la progettazione e la produzione (22.000 unità prodotte); le carrozzerie, completamente allestite, giungono a Detroit grazie ad un ponte aereo gestito da Alitalia con base all’aeroporto torinese di Caselle.
Al Salone di Tokyo del 1989 la Società approda con la Mythos, un prototipo di ricerca che gli consente di aggiudicarsi il “Car design award 1990”. Pininfarina è prima fra le case indipendenti di design al mondo. A Sergio Pininfarina viene assegnato nel 1995 il Compasso d’Oro alla carriera, lo stesso premio che Pinin vinse quasi quarant’anni prima. Importanti anche le cariche istituzionali di Sergio Pininfarina: Presidente dell’unione Industriale di Torino (1978-1984), Deputato al Parlamento Europeo (1979-1988), Presidente di Confindustria (1988-1992).
Con l’arrivo degli anni Novanta la società fa nascere la Pininfarina Deutschland GmbH che opera nel settore della progettazione e della modellistica automobilistica sul mercato tedesco. Nascono nuove auto di successo: Ferrari 456 GT, Coupé Fiat, Peugeot 306 Cabriolet e Bentley Azure tra il 92 e il 94. Nel 96 si aggiungono la Lancia K Station Wagon e la Peugeot 406 Coupé. La vettura francese viene disegnata e sviluppata da Pininfarina e riceve molteplici premi per il suo design tra i quali “Coupé più bello del mondo 1997” e “Car design award 1997”. La crescita dell’azienda è costante e nel 99 un terzo stabilimento, a Bairo, viene inaugurato. La nascita del Centro di Engineering di Cambiano è datata 2002. Si amplia ancora la gamma dei servizi da offrire e si fa di Pininfarina una forza in grado di essere flessibile sia nella responsabilità della creazione completa di un nuovo prodotto chiavi in mano, sia di una o più fasi dell’intero iter realizzativo. Anche il processo di internazionalizzazione continua il suo percorso con la costituzione di una joint venture in Svezia con Volvo Cars, Pininfarina Sverige AB, l’obiettivo è quello di sviluppare e produrre le convertibili Volvo di nuova generazione.
Si portano avanti i rapporti con Ferrari, e riprendono, dopo mezzo secolo, quelli con Maserati. Pininfarina firma la pluripremiata Quattroporte e nel frattempo festeggia i suoi 75 anni di attività presentando, a Ginevra 2005, il prototipo di ricerca Birdcage 75th, sviluppato in collaborazione con Maserati e Motorola, che si aggiudica il premio “Best Concept”. Un altro Centro di Engineering viene inaugurato in Marocco, a Casablanca, e crescono i rapporti coi costruttori dei paesi emergenti, primi fra tutti la Cina.
A Paolo Pininfarina viene assegnato il “Red Dot: Design Team of the Year”, premio per il miglior Design Team del 2004. Intanto è in atto il passaggio dalla seconda alla terza generazione: il 12 maggio 2006 il Consiglio di Amministrazione nomina Andrea Pininfarina Presidente e Amministratore Delegato e Paolo Pininfarina Vicepresidente, mentre Sergio Pininfarina viene nominato per acclamazione Presidente d’Onore. Sempre il quell’anno Torino si aggiudica i Giochi Olimpici Invernali e Pininfarina contribuisce al successo disegnando e producendo la Torcia Olimpica. Viene annunciato, anticipando i grandi costruttori sul tema dell’ecomobilità, lo sviluppo della prima auto elettrica italiana in partnership con Bolloré e presenta un concept, Sintesi, che esplora soluzioni per l’auto del futuro.
Il 7 agosto 2008, Andrea rimane vittima di un tragico incidente stradale mentre si reca in azienda. Alla Presidenza viene nominato il fratello Paolo.
Si celebrano gli 80 anni aziendali con lo spider 2uettottanta su base Alfa Romeo, mentre l’impegno nella mobilità sostenibile prosegue con la vettura elettrica Nido EV e con la Cambiano, concept di berlina sportiva di lusso a propulsione elettrica.
A luglio del 2012 il Senatore a Vita Sergio Pininfarina si spegne a Torino. Per celebrarlo, a Ginevra 2013 debutta la Sergio, una moderna visione della barchetta. Il rapporto con Ferrari genera nuovi successi: FF, 458 Spider, F12berlinetta, 458 Speciale, California T. La missione di designer globale è confermata nel 2013 dalla Gran Lusso Coupé Pininfarina, interpretazione esclusiva di una lussuosa Coupé BMW.
Dall’auto e da il tutto il mondo ormai abbracciato dallo stile Pininfarina al comparto ferroviario. Eurostar presenta il suo nuovo treno e320 disegnato dalla Società.
In occasione di Expo Milano 2015 si presenta la Terrazza Martini® by Pininfarina, un luogo di incontri unico e glamorous, nato dall’unione di due brand – Martini e Pininfarina appunto – che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo.
Una sorprendente location, situata al secondo piano di Padiglione Italia e affacciata sulla centralissima Piazza Italia, la Terrazza Martini®, disegnata e progettata da Pininfarina, è stata concepita per accogliere, dando l’opportunità di vivere un’esperienza unica nel Mondo Martini agli appassionati del brand. Un spazio di 400 mq, con 2 Martini bar, diverse aree lounge, il Martini shop e molto altro.
La Pininfarina di oggi non è differente da quella degli anni Trenta: centralità del design, capacità di trovare il senso estetico, quel senso in grado di creare bellezze senza tempo, costante tensione e propensione all’innovazione, energia di una tradizione che abbraccia industria, ricerca stilistica tecnologia. Oggi come allora, questa è la Pininfarina. Un orgoglio italiano, piemontese e per me, nato a Torino, un orgoglio della mia città.
Fabrizio Salce