Ti arriva a casa il muto da pagare, e se per caso hai problemi, rischi di ritardare di un mese il pagamento! Apriti cielo, inizi a ricevere lettere che ti pressano con minacce di conseguenze estreme. Rischi, in un periodo difficile, che ti portano via la casa, dopo anni di sacrifici.
Poi leggi sui giornali come un istituto svizzero, tra i più grandi ed importanti che si pappa 4 miliardi di passivo e che adotta come soluzione la peggiore possibile: licenziare 9000 dipendenti di cui 2000 in Svizzera. Il giorno dopo senti che la banca Nazionale ha 140 miliardi di passivo per una politica economica scellerata e che questa politica rischia a Confederazione e cantone di creare difficoltà non indifferenti.
Nessuna conseguenza contro chi è artefice di questi danni incalcolabili che condizioneranno la vita di noi poveri cittadini inermi. La scusa è che sono talmente grandi questi istituti che non si possono colpire senza avere conseguenze ancora peggiori. Forti di questa situazione l’economia fallimentare di un capitalismo liberale e senza scrupoli metterà in difficoltà almeno il 50% dei cittadini che avranno bisogno di paracaduti più consistenti, ma se i soldi mancano a causa di quanto sopra, si insinuerà nella nostra società il concetto che se sei povero arrangiati. In fondo i segnali sono chiari e arrivano da certi movimenti populisti, capitanati da personaggi che non sanno cosa significa lavorare sodo e non arrivare a fine mese!. Diffidiamo dai populisti che non perdono tempo nel volere cacciare la maggior parte della popolazione nel limbo della povertà per poter poi comportarsi senza scrupoli a vantaggio dei soliti pochi ricchi. E la politica dove è posizionata? Lo hanno dimostrato in lungo e in largo che la politica è alla “mercè” di questa economia scellerata e che gli attori nulla possono. Il tentativo in atto, dalla pandemia in poi ancora piû marcato, i usare la politica per scopi di prestigio economico per i pochi che ne traggono benefici e la politica stessa diventa uno strumento per ottenere questo diabolico fine. In fondo già ai tempi dei romani i potenti andavano dichiarando che il popolo deve essere tenuto nella povertà e nell’ignoranza, dando loro ogni tanto un po’ di divertimento e una ciotola di riso, in maniera che non crei ostacoli alla scalata del potere economico per i pochi eletti. La storia si ripete e sembra non insegnare nulla. Se poi ci mettiamo l’inconsistenza di una opposizione, anch’essa al servizio del potere, il dado è tratto.
(ETC/rb)
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