Dal sito di Ilaria Capua (https://ilariacapua.it/) che vi consigliamo di visitare: Ilaria Capua dirige il Centro di Eccellenza One Health dell’Università della Florida, che promuove l’avanzamento della salute come sistema integrato attraverso approcci interdisciplinari. Medico veterinario di formazione, per oltre trent’anni ha diretto gruppi di ricerca a livello internazionale, lavorando sulle infezioni virali trasmissibili dagli animali all’uomo e sul loro potenziale pandemico.
Nel 2006, a fronte della minaccia pandemica causata dal virus dell’influenza aviaria, ha scelto di condividere i dati genetici del virus su piattaforme digitali ad accesso libero, open source. Questa decisione ha contribuito a ridefinire la politica delle organizzazioni internazionali in materia di trasparenza dei dati genetici dei virus, ottimizzando le strategie per affrontare minacce globali, come le pandemie.
È stata insignita di innumerevoli riconoscimenti, tra i quali, nel 2021, il Premio Hypatia, assegnato dall’Accademia Europea delle Scienze.
Dal 1993 ad oggi ha pubblicato oltre 220 articoli su riviste internazionali e testi scientifici.
(Fonte: https://www.huffingtonpost.it/)
Bisogna vaccinarsi, bisogna farlo presto, altrimenti il Covid non diventerà mai endemico. Scrive la virologa Ilaria Capua, in un intervento sul Corriere, che il «passaggio da “pandemico” a “endemico” rappresenta il punto di scavallamento dal quale parte il vero giro di boa. Sì, perche rappresenta l’equilibrio fra un virus fino a poco tempo prima sconosciuto ai testi di virologia e al sistema immunitario e la nuova specie infettata: Homo sapiens. È questo il punto di svolta che incasellerebbe il Covid assieme a orecchioni e morbillo”.
“Contro il Covid e a favore dell’endemizzazione, in nostro soccorso sono intervenuti in tempo record dei vaccini bioingegnerizzati che ci hanno permesso di ridurre significativamente la trasmissione e risparmiare il 90 per cento dei ricoveri». E, allora, perché ci siamo ridotti «con mezza Europa che trema e impone regole inimmaginabili fino a ieri»? Perché «alcuni Paesi europei, molto più che l’Italia, non sono riusciti a convincere i propri cittadini a vaccinarsi e il mezzo argine che è stato messo su grazie a chi si è vaccinato rischia di non tenere all’ondata autunnale».
La conclusione di Capua è amara: «È davvero surreale che le soluzioni per arginare l’entità della catastrofe ci siano ma le stesse — chiaramente salvifiche — siano ignorate o peggio rifiutate da circa cento milioni di europei. Se questo è lo specchio di come le persone si occupano della propria salute, è chiaro che anche qui c’è tanta strada da fare. Insomma, si possono avere vaccini sempre migliori, ma se le persone li rifiutano anche i migliori prodotti non funzionano, e la tanto agognata endemizzazione si sposta ancora qualche anno più in là. Il vaccino c’è, ma il risultato no».