Leggendo qua è la vediamo alcune affermazioni di ex candidati legati a doppia mandata con il loro partito che si scandalizzano vedendo candidati di un partito trovarsi a bere con altri e farsi anche dei selfie. Capiamo che quei vecchi candidati, abituati ai portaborse e a seguire a occhi chiusi le indicazioni del partito, tutti i partiti erano con queste dinamiche, ora si scandalizzano perché vedono il ruolo istituzionale non più sul piedestallo, che incute paura e massimo rispetto. Ma chi ha detto che il parlamentare non possa bersi un caffé o un boccalino con un candidato di un partito diverso dal suo. Questi falsi “bigottismi” ci danno ai nervi e ci fanno capire come per fortuna parlamentari di vecchio stampo legati a vecchie riprovevoli dinamiche non si siano più messi in corsa, denotando almeno la capacità analitica per non essere lasciati a casa. Ve ne sono ancora vari di questa generazione, che purtroppo siederanno ancora nelle poltrone parlamentari e saliranno sul palco con le loro battaglie contro la prostituzione o contro temi a cui ai ticinesi non gli importa di meno. Ben venga parlamentari giovani, che ragionano con la loro testa, che sanno anche stare al bar in mezzo alla gente e che non portano la cravatta, quel segno di distinzione abusato e agli antipodi del libero pensiero. Ma stiamo scherzando che dobbiamo scandalizzarci a vedere nello stesso bar un candidato leghista, uno PPD e un socialista a bere assieme e divertirsi anche. Ben vengano queste cose, dove la gente normale, proprio davanti ad un boccalino, può parlare con loro e capire come la pensano. Solo in queste situazioni si conoscono i pensieri e le persone. Se andate ai vari congressi vedete la medaglia che vogliono farti vedere ma non la realtà dell’essenza del pensiero dei candidati. Chi beve una birretta al bar con la gente merita sempre il rispetto in quanto lui, a sua volta, rispetta la gente comune. E se poi ha idee diverse, va bene lo stesso, abbiamo bisogno di candidati con idee chiare e precise, che discutono i temi e non si nascondono dietro una carica che in fondo in fondo lascia il tempo che trova. Il parlamentare che mi rappresenta deve avere anche l’umiltà di bersi qualcosa con me e salutarmi anche dopo il 19 aprile, in caso contrario avremmo dei candidati che non valgono nulla. E a quelli anziani che ancora vogliono scaldare le sedie da oltre tre legislature, che abbiano l’onestà intellettuale di lasciare il posto a chi magari può dare di più. Il problema poi di questi anziani che hanno masticato politica per anni e anni, è che non capiscono che i tempi cambiano. Se fossero anziani speedy metterebbero a disposizione dei giovani il loro bagaglio acquisito negli anni. Invece no, si chiudono e macinano cattiveria e gelosia, cancellando quel poco o tanto di buono che hanno fatto negli anni. Ma qui entriamo in una dinamica diversa spalancando porte che potrebbero fare male. (RB)