(video alla fine dell’articolo) Lavoro e territorio, questi i due temi cari ai Verdi, che questa mattina si sono presentati ai media con i 5 candidati per un seggio al Consiglio di Stato. Sergio Savoia, coordinatore dei Verdi, il dr. Denti, Maggi il verde tutto d’un pezzo, Tiziana Merlo la giurista e la giovane Maristella Patuzzi, artista violinista di valenza internazionale. Un quintetto che dovrà far pensare gli avversari ai Verdi non come macchietta ma come realtà consolidata e temuta da tutti quelli che vorranno entrare in Governo. Un Patto con i Ticinesi ha sottolineato Savoia, dove tutti i candidati, qualora dovessero essere eletti dovranno rispettare con dei capisaldi irremovibili: no al raddoppio del San Gottardo, no a aumenti lineari delel Tasse, rispetto assoluto del volere del popolo, con polemica verso il presidente attuale del Governo, il socialista Manuele Bertoli, che continua a voler rifare la votazione del 9 febbraio, solo perché il popolo ha deciso diversamente dalle sue opinioni personali, e sanità, lavoro con uno stipendio minimo per categoria. Da qui non ci si sposta e alla domanda ipotetica se il Governo dovesse decidere per il raddoppio del San Gottardo e qualora in Governo ci fosse un Verde al quale viene incaricato di sostenere la decisione del Governo? Assolutamente salta la collegialità e l’ipotetico Consigliere di Stato verde si chiamerebbe fuori ! Altra stoccatina verso i parlamentari quando ha presentato l’artista-violinista di fama internazionale Maristella Patuzzi; Maristella è una vera artista a fronte di tanti artisti presenti in parlamento. Di certo si punta a mantenere i 7 parlamentari e gradirebbero raddoppiarli, o almeno aumentarli per poter essere in parlamento l’ago della bilancia nelle decisioni. Di certo ha affermato Savoia, nelle prossime elezioni tutti sono contro tutti, per cui il popolo ticinese ha un mandato straordinario; conferire fiducia a chi se l’è meritata sul campo con il lavoro dimostrato e con le promesse non disattese. Di questo i Verdi ne vanno fieri e sono pronti ad assumersi ogni responsabilità governativa che venisse loro data.