Un giovane, un lavoro: questo è stato uno dei temi principali affrontato nella recente assemblea di Generazione Giovani, il movimento giovanile del PPD. Un giovane, un lavoro: un tema prioritario che fa l’unanimità delle forze politiche. Per arrivare alla scelta più adatta per il singolo giovane, in qualche modo dobbiamo pur indirizzare i ragazzi verso il mondo del lavoro e verso delle reali opportunità professionali. Il solo orientamento professionale non è di per sé sufficiente e un’esperienza pratica sul campo può sicuramente fornire un bagaglio arricchente per il giovane alla ricerca della strada per il suo futuro. Questo era l’obiettivo della mia mozione, presentata a nome del Gruppo PPD, intitolata “Stage estivi per gli studenti delle scuole medie presso ditte ticinesi” ed approvata all’unanimità durante l’ultima sessione del Gran Consiglio.
Oggi è innegabile che l’offerta di stage e i momenti di orientamento sono numerosi nei mesi da settembre a giugno (anche se di brevissima durata), ma è altrettanto vero affermare che durante l’anno scolastico – già intenso per i mille impegni dei ragazzi – molti genitori non sono molto propensi a sottrarre giorni di scuola ai propri figli per uno o più stage orientativi in azienda.
Grazie all’applicazione di quanto richiesto nella mozione, si permetterà ai servizi cantonali di promuovere sistematicamente stage estivi e quindi agli allievi di Scuola media di svolgere durante l’estate delle esperienze in aziende strutturate, ben programmate e di una durata più lunga di un giorno o poco più. In questo modo, gli allievi di scuola media potranno trascorrere un periodo prolungato in azienda, partecipando in maniera attiva alla vita dei vari settori artigianali, produttivi e amministrativi. Lo scopo ultimo di questi stage estivi è quello di far vivere ai giovani un’esperienza che li possa aiutare nella scelta del loro futuro. Allo stesso momento potranno essere promosse tutte quelle professioni meno note in cui vi sarebbero interessanti sbocchi per i nostri giovani.
In questo contesto di per sé complesso, la realtà professionale ticinese è infatti molto variata ed interessante, ma generalmente un po’ nascosta rispetto ai posti di lavoro più conosciuti e desiderati dall’opinione pubblica. Oggi non solo domina l’impressione che determinate professioni siano considerate di serie B, ma addirittura non si è a conoscenza delle potenzialità di molte occupazioni sia in termini di competenze che di remunerazione (soprattutto se fissate nei contratti collettivi di lavoro). Grazie all’introduzione di stage estivi, i giovani potranno toccare con mano ambiti lavorativi forse poco conosciuti e coniugare un vissuto arricchente con un bagaglio di esperienze che potrà dar loro un serio appoggio nella scelta del futuro percorso professionale.
Questa proposta dimostra come la politica, quella vera, non è fatta di vane e confuse promesse, ma anche di soluzioni efficaci e tangibili. Una politica fatta di tanti piccoli passi che risultano essere fondamentali per arrivare gradualmente a scalare la montagna. I nostri giovani hanno bisogno del nostro sostegno e, sapendo coniugare la domanda del mercato di lavoro con le offerte formative, si uniscono due mondi tanto distanti sulla carta, ma strettamente vicini nella realtà.