Il carnevale gioie e dolori di genitori e persone sagge, ritorna subito dopo il Natale e con esso tornano anche i problemi di gestione di ordine pubblico. Alcool, droga, teppismo e tanto altro ancora sono ormai i compagni fedeli dei carnevali che vano per la maggiore. In Ticino pensiamo a Bellinzona, in cui il comitato risulta essere assolutamente incapace di gestire la fiumana di scalmanati e di minorenni, arrecando anche danni economici alla comunità e ai commerci stessi. Fare un giro la mattina dopo una giornata di carnevale a Bellinzona vi è da chiedersi se tutto questo ha una ragione di esistere. Questi eventi, importanti e tradizionali, sono scivolati nelle logiche economiche e nelle logiche dell’alcool e della violenza, per arrivare, o cercare perché a Bellinzona non ci arrivano, a coprire almeno i costi. Ma tutti ci dimentichiamo che oltre all’evento stesso, vi sono dei costi che dovrebbero essere calcolati al centesimo e pensiamo ai costi generati al comune che non vengono contabilizzati al comitato organizzatore. Bisogna sempre sapere le finalità del carnevale stesso: organizzare una tre giorni di festa e bagordi sani oppure dare la possibilità a tanti disadattati di sfogare la propria rabbia (verso chi e che cosa non è dato da sapere) e arrecare danni importanti alla gente e alle cose, trovandosi poi in molti al pronto soccorso, generando costi alla comunità incredibili. Abbiamo l’impressione che il carnevale di Bellinzona sia una macchina per far soldi, una macchina che permette a molte società di riempire le proprie casse (lodevole se attuata nel rispetto delle regole) e in fondo abbia perso lo spirito vero del carnevale. Noi a questo stato di cose e al pensiero del comitato Rabadan e in particolare del presidente, che invece di analizzare il fenomeno sociale, per cancellare le perdite, non si trova nulla di meglio di aumentare i prezzi, senza di riflesso aumentare i controlli e il far rispettare la legge, tipo niente alcool ai minori e il mantenimento dell’ordine pubblico, con sanzioni pecuniarie severe e ordine di non poter più partecipare per parecchio tempo a feste pubbliche. Allora cerchiamo finalmente di fare un passo indietro e dare maggior visibilità e importanza ai vari carnevali nei comuni delle valli, piccoli ma carini, dove la finalità è quello di festeggiare e certo anche di trovare fondi per le associazioni che operano a favore della comunità. Questi carnevali sono molto più facilmente gestibili, non arrecano danni e scompensi alla vita regolare nei comuni e sono dal profilo controllo alcool ai minori molto più concreti e controllabili. Se non si può dare alcool ai minori di 18 anni non lo si dà, punto e basta. Se una persona è in uno stato di alcolemia evidente, non si serve piu bevande alcooliche. Allora o facciamo le cose come si devono fare oppure che si bandiscano tutti i carnevali. Non per nulla molte autorità comunali di vari paesi hanno iniziato a porre delle limitazioni, tipo capannoni che non contengano piu di 2000 persone, alle feste serali i minorenni non possono partecipare e via dicendo. Il grave è che devono pensarci le autorità comunali e noi ci domandiamo: ma i genitori dove sono? Che siano già loro stessi ubriachi? La società malata va curata e allora che ci si impegni tutti a curarla, genitori, maggiorenni e responsabili delle varie associazioni, insegnanti e tutti insomma. Uno sforzo importante è richiesto per evitare vittime e morti anche alle nostre latitudini per motivi futili, carnevale di Locarno insegna…. (ETC/rb)