FFDUL – Film Festival Diritti Umani Lugano: Sabato 17 e domenica 18 ottobre – Le ultime due giornate del Festival
Sabato 17 ottobre, il Festival si sposta a Mendrisio con i documentari FUCILI O MURALES, di Jordi Oriola Folch, e IL MURO di Gilberto Mastromatteo e Fiorella Bendoni; così come con AMAZONIAN COSMOS di Daniel Schweizer
Sempre sabato, a Lugano, la proiezione di INTO THE FIRE,
di Orlando Von Einsiedel con a seguire convegno sulle
conseguenze delle Bombe a Grappolo;
la prima internazionale di RITORNO IN APNEA, di Anna Maria Selini; e YALDA, A NIGHT FOR FORGIVENESS, del regista Massoud Bakhshi
Domenica pomeriggio, la proiezione di WE HAVE BOOTS, di Evans Chan; la testimonianza di ISA DOLKUN, presidente del World Uyghur Congress; prima svizzera del documentario WHEN WE WALK, del regista Jason DaSilva, vincitore del Premio Diritti Umani per l’autore 2020; e
I AM GRETA, di Nathan Grossman, film chiusura di quest’edizione
Sabato 17 ottobre il FFDUL2020 si sposta a Mendrisio (al Cinema Plaza), dove verrano proiettati i documentari FUCILI O MURALES: LA LOTTA NON VIOLENTA DEL POPOLO SAHARAWI, di Jordi Oriola Folch, e IL MURO: LA FERITA DEL SAHARA, di Gilberto Mastromatteo (presente in sala) e Fiorella Bendoni; AMAZONIAN COSMOS di Daniel Schweizer (presente in sala); e sarà riproposto NASIR, la pellicola di Arun Karthick. Sempre nel corso della quarta giornata di Festival, a Lugano, saranno proposti il cortometraggio INTO THE FIRE di Orlando Von Einsiedel; la prima internazionale del documentario RITORNO IN APNEA di Anna Maria Selini (presente in sala); e YALDA, A NIGHT FOR FORGIVENESS, del regista Massoud Bakhshi.
Domenica 18, il FFDUL inizia l’ultima giornata della sua settima edizione a Locarno, al Palacinema, con la riproduzione mattutina di FAT FRONT, di Louise Detlefsen e Louise Kjeldsen. Il resto della programmazione di domenica prosegue a Lugano, al Cinema Corso, con la prima svizzera del film WE HAVE BOOTS, di Evans Chan; la testimonianza di ISA DOLKUN, presidente del World Uyghur Congress; la prima svizzera di WHEN WE WALK del regista Jason DaSilva, vincitore del Premio Diritti Umani per l’autore di quest’edizione; e si conclude con I AM GRETA di Nathan Grossman.
Sabato 17 ottobre
La quarta giornata del Festival si apre a Mendrisio, con i documentari FUCILI O MURALES: LA LOTTA NON VIOLENTA DEL POPOLO SAHARAWI di Jordi Oriola Folch e IL MURO: LA FERITA DEL SAHARA di Gilberto Mastromatteo e Fiorella Bendoni, in collaborazione con il Comitato Svizzero di sostegno al Popolo del Sahara Occidentale, il Gruppo di sostegno di Ginevra per la protezione e la promozione dei diritti umani nel Sahara Occidentale, e l’Associazione per lo sviluppo delle energie rinnovabili, Sahara, Solare, Solidale (Cinema Plaza, Mendrisio, ore 14.45). L’ultima colonia in Africa, quella dei Saharawi, e il muro che si trova nel deserto del Sahara e parte dal Marocco tagliando in due il territorio del popolo Saharwi, sono i protagonisti di queste due pellicole. Le proiezioni saranno seguite dal dibattito “Prevenzione dei conflitti: principio applicato nel Sahara Occidentale?”, in cui intervengono Gilberto Mastromatteo, co-regista di Il Muro, Francesco Bastagli, ex rappresentante di Kofi Annan nel Sahara Occidentale e ex capo della MINURSO, e Giulia Olmi, coordinatrice progetti CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli) Algeria e campi rifugiati saharawi, moderati da Gianfranco Fattorini, Gruppo di Ginevra.
In contemporanea, in collaborazione con l’Associazione FRASI, verrà proposta la replica del film THE PAGEANT, di Eytan Ipeker, la quale sarà seguita dal dibattito “Memoria, sofferenza e spettacolo”, in cui intervengono Francesca Giordano, membro RiRes (Unità di Ricerca sulla Resilienza), e
Gabriele Nissim, giornalista, moderati Sarah Simic, progettista FRASI (Cinema Iride, Lugano, ore 14.45).
Al Palazzo dei Congressi di Lugano, in collaborazione con il Dipartimento federale degli affari esteri, nel pomeriggio viene proposto il cortometraggio INTO THE FIRE di Orlando Von Einsiedel, in cui l’autore segue un gruppo di donne sminatrici che affrontano, correndo indicibili rischi, le paure e le ferite lasciate dalla guerra (Palazzo dei Congressi, Lugano, ore 14.45). La proiezione sarà seguita da un dibattito sulle conseguenze delle munizioni a grappolo con interventi di Carla Del Ponte, già procuratore capo del Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia, presidente onorario Comitato d’Onore FFDUL, l’ambasciatore Félix Baumann, presidente della seconda Conferenza di revisione della Convenzione sulle munizioni a grappolo, l’ambasciatore Stefano Toscano, direttore del Centro internazionale per lo sminamento umanitario (GICHD), Tibisay Ambrosini, responsabile Relazioni Istituzionali Campagna italiana contro le mine, e Roberto Agosta, direttore di SwissLimbs, moderati da Alessia Caldelari, giornalista RSI.
Nel tardo pomeriggio, a Mendrisio, il Festival propone AMAZONIAN COSMOS di Daniel Schweizer, in collaborazione con RSI e con Sacrificio Quaresimale e Alliance Sud (Cinema Plaza, Mendrisio, ore 17.45). La pellicola racconta la storia di alcuni indiani Macuxi e Yanomami d’Amazonia che accettano l’invito di un ONG ad andare a Ginevra, all’ONU, per difendere i loro diritti e i loro territori sempre più in pericolo. La loro odissea nel mondo dei bianchi si trasforma in uno sguardo etnografico all’inverso sull’Occidente e in una critica sciamanica alla nostra società dei consumi. Il regista, Daniel Schweizer, sara presente in sala durante il dibatitto post-proiezione “La voce di un popolo per i diritti e l’ambiente di tutti”, in cui intereverrà anche Elaine Pisa, imprenditrice sociale, e sarà moderato da Bettina Müller, giornalista.
Sempre prima della produzione serale, verrà proiettata la prima internazionale del film RITORNO IN APNEA di Anna Maria Selini (Cinema Iride, Lugano, ore 17.45). Il documentario ci porta nella provincia di Bergamo, la provincia più flagellata dal Covid-19, tra luoghi e persone direttamente colpite. Un’esperienza che diventa sempre meno giornalistica e più personale, tra il dolore e il trauma collettivo. Alla fine del film, Anna Maria Selini, regista, Alberto Valtellina, produttore del film, Lina Bertola, filosofa, a Mattia Lepori, medico, saranno presenti in sala per il dibattito “Raccontare l’emergenza della pandemia tra dolore e trauma collettivo. Un nuovo concetto di libertà?”, moderati da Bruno Bergomi, giornalista e presidente Fondazione Diritti Umani.
Sabato sera, il FFDUL torna nella sala storica del Cinema Corso, proponendo YALDA, A NIGHT FOR FORGIVENESS, del regista Massoud Bakhshi, che sarà presente in sala per il dibatitto post-proiezione “Dolore, perdono e vendetta nello showbusiness”, moderato da Luisa Ballin, giornalista (Cinema Corso, Lugano, ore 20.45). Il film, vincitore del Gran Premio della Giuria all’ultimo Sundance Film Festival, racconta fino a che punto la vita privata possa essere utilizzata per raccogliere consensi televisivi. La serata sarà in collaborazione con il Festival Film e Forum sui Diritti Umani di Ginevra.
In contemporanea, a Mendrisio, sarà riproposto NASIR, la pellicola di Arun Karthick (Cinema Plaza, Mendrisio, ore 20.45).
Domenica 18 ottobre
La giornata di domenica inizia a Locarno (Palacinema, ore 11.00) con la riproduzione mattutina di FAT FRONT di Louise Detlefsen e Louise Kjeldsen, che in quest’occasione sarà seguita da un intervento di Lorella Zanardo, attivista e scrittrice, sulla tematica “Corpi ribelli senza filtri”.
La programmazione della giornata conclusiva del Festival, dalle 14.45, sarà tutta al Cinema Corso di Lugano.
Si inizia con la prima svizzera del film WE HAVE BOOTS di Evans Chan, organizzata in collaborazione con Amnesty International, il quale narra i primi movimenti di protesta ad Hong Kong (Cinema Corso, Lugano, ore 14.45). Questo documentario, grazie alla sua creatività e alla sua potente capacità espressiva, mostra le ragioni intellettuali, politiche e la retorica alla base delle istanze sociali e politiche della protesta del 2014, arrivando fino al 2019. La proiezione è seguita dal dibattito “Ribellione e il sogno dell’autodeterminazione”, nel quale interverrà Joshua Rosenzweig, vice direttore regionale dell’ufficio di Amnesty International per l’Asia orientale, sudorientale e il Pacifico, moderato da Peter Schiesser, giornalista,
Sempre lo stesso pomeriggio, il pubblico del FFDUL avrà l’opportunità di poter ascoltare la testimonianza di ISA DOLKUN, presidente del World Uyghur Congress – che denuncia il genocidio in corso nello Xinjiang; fondato nel 2004 a Monaco di Baviera per la promozione dei diritti umani a favore del popolo degli Uiguri nello Xinjang.
In collaborazione con Pro Infirmis, sarà poi il turno della prima svizzera del documentario WHEN WE WALK del regista, produttore, scrittore, attivista per i diritti della disabilità e vincitore del Premio Diritti Umani per l’autore di quest’edizione, Jason DaSilva (Cinema Corso, Lugano, ore 17.45). Il film narra il percorso di Jason (a New York) nel cercare di mantenere un rapporto con il figlio che vive ad Austin, Texas, con la madre. Il regista racconta così sia il rapporto con il figlio nella progressione rapida della sua malattia, una sclerosi multipla altamente invalidante, sia il suo scontro con il sistema sanitario americano. Segue il dibattito “Diversamente fragili: l’assistenza alle persone con disabilità tra Trump e la pandemia” in cui intervengono Jason DaSilva, regista del film, Premio Diritti Umani per l’Autore 2020, Danilo Forini, direttore Pro Infirmis, e Andrea Vosti, giornalista, moderati da Danilo De Biasio, Festival dei Diritti Umani di Milano.
La settima edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano si chiude quindi con il documentario I AM GRETA di Nathan Grossman, presentato in prima mondiale alla 77ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (Cinema Corso, Lugano, ore 20.30). Il film ci mostra un ritratto intimo di una teenager con fragilità e difetti ma con grande forza nel perseguire i propri ideali. Il film di chiusura è in collaborazione con l’Human Rights Film Festival Zurich.
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RICORDIAMO che l’edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano 2020, con una forte attenzione alla sicurezza interpersonale legata al COVID-19, ha deciso di svilupparsi oltre che a Lugano, sede tradizionale del festival, anche a Locarno, Mendrisio e Bellinzona. Un’edizione quindi in sala certamente, ma rispettando tutte le norme di sicurezza vigenti e la cui diffusione capillare sul territorio mira a una fruizione allargata evitando spostamenti di masse di gente su un’unica sala, e favorendo gruppi nei cinema vicino a casa. All’interno delle sale va mantenuto il distanziamento e la mascherina dove necessario.
PREVENDITE E INFORMAZIONI
I biglietti per i film del FFDUL sono disponibili in prevendita sulla piattaforma www.biglietteria.ch.
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