CENTENARIO LEONCAVALLIANO: GENIO MUSICALE E MECENATISMO A BRISSAGO L’11 MAGGIO 2019
XXIV. Edizione del Festival Internazionale Ruggero Leoncavallo, che avrà luogo l’11 maggio 2019, alle ore 20.45, nella Chiesa Madonna del Ponte a Brissago.
sul sito www.ottaviopalmieri.ch
Nel suo peregrinare terreno Ruggero Leoncavallo, di cui ricorre quest’anno il centenario della morte, si è confrontato con molte culture dalle quali ha tratto diversi benefici.
Una relazione particolare l’ha intrattenuta con la cultura dell’area germanofona, basti pensare alla commissione di un’opera da parte del Kaiser Guglielmo secondo. Sarà infatti sull’onda del grande successo del “Rolando da Berlino”, che l’illustre maestro napoletano conseguirà la cittadinanza onoraria del Borgo di Brissago, altra tappa importante della sua esistenza.
Settant’anni dopo la sua morte, questo fascino da lui esercitato sui mecenati di lingua tedesca gli permetterà di trovare nella Baronessa Hildegarde von Münchhausen, un’ardente sostenitrice che risveglierà l’assopito interesse per questo rappresentante del verismo italiano.
Di sponda, ricordiamo che a Vienna, una delle capitali della cultura europea, l’opera “Pagliacci” è regolarmente in cartellone, contrariamente a quanto avviene nel resto del continente.
In poco più di un trentennio, sostenuto dal dinamismo e dalla lungimiranza dell’autorità locale, il connubio Leoncavallo / Baronessa, ha saputo generare una serie di realizzazioni e di eventi che hanno fattivamente portato alla riscoperta di questo genio musicale.
Da una piccola scintilla, grazie ad un gioco incrociato di sinergie, si è giunti ad un insieme di istituzioni e di eventi culturali coerenti che veicolano, nel tempo, l’opera leoncavalliana, avvicinando così il nostro contesto socio-culturale alla grande lirica.
Sembra ieri, quando alla fine degli anni ottanta l’evento “Hommage Leoncavallo”, ideato e organizzato dal M° Graziano Mandozzi, diede il via con vari concerti ed un’esposizione tematica nella Sala del Consiglio comunale di Brissago, a questa rinascita che sfocierà poi nel Festival internazionale, oggi diretto dal Tenore Ottavio Palmieri.
Il Concerto sinfonico inaugurale (11.05.2019)
Il Festival inizia con un concerto sinfonico di grande spessore. Dopo un primo “assaggio” leoncavalliano con l’intermezzo dei “Pagliacci”, è previsto il Concerto per violino e orchestra di F. Mendelssohn. Il solista sarà il violinista Piotr Nikiforoff, giovane che a suo tempo era stato sostenuto nella sua carriera artistica dalla Baronessa H. von Münchhausen. Questo rapporto affettivo tra artista e munifica benefattrice è rimasto immutato nel tempo. Si tratta inoltre di un gesto di riconoscenza, di un omaggio personale di questo oggi affermato artista nei confronti di chi ha saputo riporre in lui la sua fiducia. La sinfonia No. 7 di L. van Bethoven chiuderà con il botto, dando il meritato lustro a questo primo evento.
L’Orchestra Filarmonica Italiana (OFI), che ha alle sue spalle oltre un trentennio d’attività, raggruppa i migliori musicisti provenienti da grandi orchestre italiane, che accorpano per eventi musicali speciali. Grazie alla poliedricità delle sue interpretazioni, essa rappresenta oggi una delle realtà orchestrali di maggiore duttilità, qualità e flessibilità tra quelle presenti sul mercato.
Il Violinista Piotr Nikiforoff, artista che vive in Ticino, è oggi uno dei grandi e apprezzati interpreti dell’Orchestra della Svizzera Italiana. La sua carriera artistica di solista e poi di direttore d’orchestra si svolge a cavallo tra la cultura russa (Mosca, San Pietroburgo) e il Sud delle Alpi.
Il Direttore d’orchestra, M° Enrico Fagone, è un’artista di grande spessore, legato alla figura di Martha Argerich. Dagli addetti ai lavori, è stato indicato quale astro nascente e uno tra i prossimi grandi direttori d’orchestra internazionali. Collabora con artisti della levatura di Martha Argerich, Misha Maisky, Vladim Repin, Katia e Marelle Labèque e molti altri.
Il Concerto lirico verista (18.05.2019)
Il fulcro di questo evento lirico è il verismo e il bel canto italiano con interpreti di grande sensibilità e presenza scenica. Nella prima parte del concerto saranno proposti brani di Leoncavallo tratti dalle opere “Zaza” e “Pagliacci”, di Verdi da “Andrea Chennier” e di Giordano dalla “Gioconda”. La seconda parte è dedicata alla musica leoncavallina da salotto.
Il Soprano Francesca Patanè è figlia d’arte, provenendo da un’illustre famiglia di musicisti italiani. Figlia del notissimo M° Giuseppe Patanè, già direttore della Scala di Milano, è cresciuta tra Berlino e New York dove ha perfezionato lo studio delle lingue. Ha iniziato la sua carriera come soprano lirico-spinto e quindi si è specializzata nel versante drammatico d’agilità. Da rilevare la sua avvenenza e la sua bravura scenica.
Il Baritono Marco Chingari, romano d’origine, è emerso nell’ambito del Concorso Voci Verdiane di Busseto. Ha cantato in diversi teatri italiani soprattutto un repertorio verdiano, rossiniano e belcantista. Si tratta essenzialmente di un baritono buffo di coloratura. Egli vanta inoltre la partecipazione a numerosissimi concerti lirici e l’esecuzione di pezzi sacri.
Sono accompagnati dal Pianista Giovanni Brollo, sottile e virtuoso interprete di Chopin, la cui presenza costante e qualitativamente marcante ha costantemente dato al Festival R. Leoncavallo un valore aggiunto di grande peso.
Il Concerto di chiusura (25.05.2019)
L’ultimo atto del Festival è dedicato, in primis, alla memoria della Baronessa Hildegard von Münchhausen e del compianto Presidente della Fondazione, Giancarlo Kuchler. A dieci anni dalla sua prima esecuzione, avvenuta nella Chiesa della Madonna di Ponte a Brissago, viene riproposta questa ricostituzione del Requiem, frutto delle ricerche del Professore e Compositore ungherese Jozsef Acs. Si tratta, in pratica, della produzione sacra di Leoncavallo, commissionata in occasione delle esequie di Umberto I, Re d’Italia, vittima di un attentato a Monza il 29 luglio 1900.
Il Mezzo Soprano Julia Gertseva, grande virtuosa, grazie alla bellezza della sua voce, al ricco timbro, al talento drammatico e alla grande presenza scenica ha calcato i migliori palcoscenici del mondo, cantando i più belli e i più famosi ruoli del repertorio mezzo sopranile. Vive, da anni, in Ticino.
Il Tenore Ottavio Palmieri, ticinese e brissaghese doc, incarna il ruolo di tenore lirico pieno con tendenza al drammatico. Egli è soprattutto conosciuto non solo per il suo talento, ma anche per il coinvolgimento affettivo e la sua grande empatia con il pubblico. È inoltre giusto porre l’accento sul suo ruolo attivo quale promotore della lirica alle nostre latitudini.
Il Baritono Eugenio Villanueva è d’origine americana ma vive attualmente in Ticino. Già presente a Brissago nell’ambito dei concerti lirici estivi in occasione delle celebrazioni per il centesimo della morte di Tosti, sta diventando uno dei talenti più marcanti della sua generazione. Ha cantato in molti prestigiosi festival internazionali degli USA, in Europa e Asia.
Il Coro della Città di Como, nasce nel 1974 con il nome di “Nuovi Cantori”. Può contare su un organico variabile dai 30 ai 70 elementi in funzione del repertorio richiesto. La sua produzione musicale spazia dal canto polare, alla musica classica (sacra e profana) e alla lirica, collaborando con varie orchestre e direttori famosi.
Il M° Mario Moretti, Ordinario presso il Conservatorio “G. Verdi” della città lariana, assume la direzione del coro sin dall’inizio, collaborando con affermati direttori d’orchestra, quali Acs, Chailly, Desideri, Kuhn, Norrigton, Rota, Rizzi-Brignoli, Viotti, Zedda e altri nell’ambito delle Stagioni liriche del Teatro Sociale di Como.
Essendo il requiem stato scritto per un piccolo ensemble orchestrale, una parte preponderante al livello esecutivo è rappresentata dall’organo con il M° Giovanni Brollo, ricopre inoltre un ruolo solistico di primo piano il clarinetto con il M° Damiano Bertasa. L’ensemble è inoltre composto di quattro violoncelli (Massimo Tannoia, Elena Castagnola, Sophie Norbye e Audrey Lafargue) affiancati da un contrabasso (Alan Cretti).