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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Finalmente il sole è tornato a splendere e questo ci permette di iniziare ad assaporare i profumi della primavera. Martedì sarà la festa del papà: tantissimi auguroni! E a chi il papà non lo ha più vicino, un caro e forte abbraccio.
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia cominciamo dando uno sguardo alla situazione internazionale e in particolare ai dati dell’inflazione. Se da qualche settimana non abbiamo aperto la nostra informazione domenicale con notizie in questo ambito è proprio perché i dati andavano a rassicurarci. Non che non sia così anche questa settimana, tuttavia trattiamo l’argomento perché l’attenzione delle principali economie si sta concentrando su quando arriverà il momento per le banche centrali di abbassare il tasso di interesse. L’indice dei prezzi al consumo delle nazioni europee pubblicato questa settimana mostra una situazione piuttosto stabile. In Germania i prezzi nel mese di febbraio sono aumentati dello 0.4% su base mensile e del 2.5% su base annuale. Lo stesso andamento lo vediamo più o meno in Spagna (+0.4% e +2.8%) e in Francia (+0.8% e +3%). L’Italia addirittura segna un minimo aumento dello 0.1% rispetto al mese di gennaio e dello 0.8% rispetto all’anno scorso. In questo caso ricordiamo la situazione particolare italiana che aveva registrato l’anno scorso di questi periodi i più grandi aumenti dei prezzi a causa dell’andamento di quelli energetici. Ma anche negli Stati Uniti gli indicatori sono positivi: +0.4% mensile e +3.2% annuale.
Eppure, nonostante ciò, gli analisti hanno voluto mettere in evidenza che in realtà l’inflazione è aumentata un po’ di più rispetto alle loro previsioni. Parliamo di circa uno 0.1%. Al di là del dato numerico, il loro messaggio andava nella direzione di sconsigliare fortemente una riduzione immediata dei tassi di interesse. Probabilmente, e a nostro avviso giustamente, sarà così. Non tanto per lo scostamento minimo rispetto alle attese, quanto piuttosto per la necessità di lasciare il giusto tempo al sistema economico di adeguarsi ai cambiamenti messi in atto negli ultimi due anni. Proprio in questo senso sono da interpretare le dichiarazioni recenti dei principali responsabili delle banche centrali che si troveranno la prossima settimana a decidere su un’eventuale riduzione dei tassi di interesse. I tempi non sembrano ancora maturi per imprimere la svolta alla politica monetaria restrittiva messa in atto da due anni a questa parte. Ricordiamo che l’instabilità è l’incertezza, aldilà del costo del denaro, sono tra i maggiori rischi per le economie avanzate. E così supponiamo, ma siamo sempre pronti a essere smentiti, che Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Svizzera, manterranno i tassi di interesse inalterati, cosa già decisa e dichiarata dalla Banca centrale europea.
Europa che pochi giorni fa ha deciso di infliggere una nuova multa a una azienda. La settimana scorsa la Commissione Europea per la concorrenza aveva deciso di multare Apple per un importo di oltre 1,8 miliardi di euro (circa 1.7 miliardi CHF), una delle multe più alte della storia. Il fatto incriminato era quello di aver abusato “della sua posizione dominante nel mercato della distribuzione di app di streaming musicale attraverso l’App Store”. Questa volta è capitato a TikTok. L’importo è decisamente inferiore: “soli” 10 milioni di euro (9.6 milioni CHF). Più grave invece probabilmente il fatto. In questo caso il social è stato accusato di non aver fatto abbastanza per tutelare i minori dalla promozione di contenuti pericolosi. Attraverso questi canali di comunicazione spesso vengono lanciate delle sfide che invitano a emulare azioni molto pericolose. Nel caso specifico, si tratta della sfida denominata “cicatrice francese” che invita i giovani a procurarsi un ematoma visibile sullo zigomo. In passato ci sono state purtroppo anche situazioni in cui i giovani hanno perso la vita. Le autorità sicuramente devono occuparsi di questi fatti. qualche dubbio in più lo abbiamo invece quando i governi cercano di controllare la nostra libertà. È quello che sta avvenendo negli Stati Uniti, dove il congresso ha approvato una legge che di fatto porterebbe i cittadini americani a non poter più utilizzare TikTok. Questa idea era nata qualche anno fa all’allora presidente Donald Trump, e ora viene riesumata per paura che qualcuno possa influenzare l’esito della prossima campagna elettorale. Gli Stati Uniti, patria per eccellenza della libertà, si preparano quindi a votare una legge che in nome della tutela dall’influenza del governo cinese, impone di fatto quella del governo americano.
Chiudiamo la nostra settimana con l’articolo della settimana. In “Pensiamo ad una nuova AVS” pubblicato da L’Osservatore, che ringraziamo, parliamo dell’esito della votazione sulla 13ª e in particolare della necessità di avere il coraggio di studiare nuovi modelli di assicurazioni sociali che tengano conto della società in cui viviamo. Speriamo che si colga questa votazione come un’opportunità e non semplicemente come una nuova spesa a cui trovare finanziamenti.
Trovate qui gli articoli della settimana
Pensiamo ad una nuova AVS
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
Ticino terra di bassi salari… per sempre?
Ci sono i disoccupati in Ticino? Sì, no, forse…
Prezzi che salgono e prezzi che scendono…
Svizzera: le macchine non ci ruberanno il lavoro
Non è ancora tempo di andar per mare
L’inflazione sta passando, ma le cose non vanno benissimo
120 secondi
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TikTok
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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Pensiamo ad una nuova AVS
Ticino terra di bassi salari… per sempre?
Ci sono i disoccupati in Ticino? Sì, no, forse…
Prezzi che salgono e prezzi che scendono…
Svizzera: le macchine non ci ruberanno il lavoro
Non è ancora tempo di andar per mare
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
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Amalia Mirante