Lo scorso mese di maggio avevo presentato al Gran Consiglio una petizione firmata da 975 cittadini con la quale si chiedeva che lo Stato si assuma nel limite del possibile tutti i costi legali e processuali a carico di cittadini accusati a torto o a ragione di eccesso di legittima difesa contro malviventi penetrati illecitamente nelle loro abitazioni private a scopo di furto, rapina o aggressione. La petizione chiedeva anche che la rifusione di queste spese avvenisse indipendentemente dal reddito o dalle possibilità finanziarie dei beneficiari.
Ebbene, vi informo che la Commissione delle petizioni e dei ricorsi del Gran Consiglio ha deciso di non entrare nel merito della petizione e di proporre al Gran Consiglio la sua archiviazione (vedi in allegato il rapporto commissionale). La trattanda è inserita all’ordine del giorno della sessione parlamentare del 21 settembre.
Secondo la Commissione “non appare sensato modificare la Legga sull’assistenza giudiziaria e il patrocinio d’ufficio, e relativi regolamenti (…) unicamente a favore di chi si è reso colpevole di eccesso di legittima difesa contro malviventi penetrati illecitamente nelle loro abitazioni per rubare” perché ciò “creerebbe una disparità di trattamento nei confronti di chi commette altri reati”. Il mio commento è che le abitazioni sono un luogo “sacro” meritevole di particolare protezione, e se qualcuno ritiene che la difesa di tale particolare protezione potrebbe creare disparità di trattamento con altre situazioni è libero di chiedere che lo Stato si assuma i costi legali e processuali anche per l’eccesso di legittima difesa in occasione di altri tipi di reato.
La Commissione fa inoltre notare chi è accusato di eccesso di legittima difesa non è in grado di tutelare i suoi diritti per mancanza di mezzi finanziari, può già oggi far capo allo Stato per la copertura dei costi procedurali e di patrocinio, e aggiunge che “estendere tale diritto anche a chi può economicamente sostenere tali costi, farebbe inutilmente lievitare i costi a carico dello Stato”. Con ciò si ammette implicitamente che casi di cittadini costretti a difendersi da malviventi in casa propria potrebbero diventare frequenti in futuro, e del resto già oggi lo Stato spende annualmente diversi milioni di franchi per la difesa di ufficio di delinquenti privi di mezzi finanziari , per cui non si vede perché non dovrebbe spendere qualcosa anche per la copertura di costi a carico di onesti cittadini che loro malgrado sono costretti a difendersi dall’aggressione di qualche malvivente.
E comunque la petizione chiedeva che la copertura dei costi da parte dello Stato avvenisse indipendentemente dalle possibilità delle persone accusate di eccesso di legittima difesa , e ciò per una questione di principio, perché se lo Stato non è in grado di assicurare la sicurezza nel proprio territorio, non è giusto che un cittadino costretto dall’inefficienza dello Stato a difendersi da solo in casa propria, oltre a rischiare la prigione in caso di eccesso di legittima difesa, debba anche far fronte ai costi per la sua difesa, come se il criminale fosse lui.
In conclusione non escludo di lanciare un’iniziativa popolare su questo tema in occasione delle elezioni comunali dell’aprile 2016, ma solo alla condizione di poter contare sulla collaborazione di numerosi cittadini per la raccolta delle 7’000 firme necessarie. Invito dunque gli interessati a farsi avanti entro il 30 novembre, e cerco pure persone disposte a far parte del comitato promotore.
Cordiali saluti. Giorgio Ghiringhelli