Vista dall’esterno l’analogia è simile. Sapendo in Leventina cosa sia successo, non ci è difficile immaginare cosa sia capitato a Bosco Gurin. Quando una persona, con pregi e difetti sia chiaro, cerca di ampliare il concetto turismo, uscendo magari dagli schemi per proporre innovazioni, non va bene perché si rompono quegli schemi vecchi di molti funzionari, pagati dallo Stato, per promuovere il turismo. Tutti a elogiare i singoli imprenditori, se però non scombussolano il quieto lavoro di routine degli addetti pubblici al turismo. Certo perché se a questi funzionari, che non hanno mai investito un franco di loro per guadagnarsi la michetta, li disturbi e li agiti troppo, magari chiedendo lavori al di fuori dei soliti schemi, per il bene della regione in cui operano, allora si comincia ad avere problemi. Se poi chiedi magari dei soldi ai commercianti, che grazie a questi imprenditori incrementano le entrate, apriti cielo. Bosco Gurin ne è l’ennesimo esempio. E non analizziamo pregi e difetti dell’imprenditore, ma di certo ci ha messo del suo in soldi e in investimento di tempo, pure anche a rischio della salute. Certo perché quando vuoi creare ed innovare e ti trovi degli “elefanti” che si muovono lentamente, in un mondo veloce, tutto diventa difficile, fino a quando per colpa di questi funzionari, che seduti sulle loro poltrone si beccano lo stipendio comunque vada il trend turistico, getti la spugna. Chi ne risente di questi continui tentativi di abbattere quei pochi che ancora credono nel turismo in Ticino. La regione stessa, il Ticino stesso e ora si prospetta la chiusura di una stazione tanto funzionale, bella e carina, da far salire molti leventinesi a Bosco proprio per la bellezza del paese stesso e la funzionalità della sua organizzazione. Ma per i funzionari non cambia nulla, loro sono impegnati in ricerche marketing che lasciano il tempo che trovano se non costare milioni, loro sono impegnati a cambiare i loghi delle loro agenzie, loro sono impegnate a cambiare i nomi e le diciture… certo perché che chiami ente del turismo o agenzia del turismo o organizzazione del turismo, questo attira clientela. Ma per favore, la politica turistica ticinese è fallimentare sulla base dei risultati degli ultimi venti anni. Chissà quando si renderanno conto che vanno aiutati quei privati cittadini che si dannano per il bene della regione e anche per trarre guadagno dal loro lavoro. A certi funzionari bisogna far capire che guadagnare del proprio lavoro e impegno non è un vergogna, ma la vergogna vera è chi guadagna soldi pubblici senza che nulla accada.
Ti aiutano solo se sei della corrente giusta, e se permetti visibilità sui media ai vari attori pubblici del Turismo, ma se tu fai da solo allora ti tagliano le gambe, perché per loro Turismo è andare a mangiare e bere alle conferenze, avere il bel sorriso ed essere sempre sui media. (ETC/rb)