C’erano tante aspettative per la Coppa che ti avrebbe dato, in caso di vincerla, l’accesso diretto all’Europa. Il Lugano si è illuso, dopo la bella prestazione contro lo YB, poi persa, che il Thun sarebbe stato alla portata dei ticinesi. Il Thun ha pressato sempre e il Lugano ha commesso troppi errori difensivi. Diciamolo ancora una volta: Celestini è difeso solo dal presidente Renzetti, anche perché ora che venderà tutto il club non gli e ne può fregare di meno. L’allenatore del Lugano è un allenatore che non vince, che non sa mettere in campo la squadra e non per nulla è stato licenziato dal Losanna. L’altra delusione, e che delusione, un certo Sadiku che solo un paio d’anni fa era la perla bianconera.
Nei supplementari il Lugano segna il 3:2, ma troppo tardi. Il Lugano esce a testa bassa anche dalla coppa. Oggi impalpabile e anche con gesti di stizza che nulla hanno a che vedere con lo sport. Il Lugano dice dunque addio alla Coppa e ora dovrà solo concentrarsi al campionato per evitare di doversi trovare dove nessuno pensa ora sia a trovarsi.