Il derby dei poveri è stato vinto dal Lugano alla Resega. In un momento in cui le due Ticinesi si trovano in crisi, ecco che per entrambe questa partita poteva essere la ripartenza. Se l’Ambri ha giocato bene, o meglio ha dato l’anima, il talento del Lugano non è esploso, tanto che a segnare si è ritrovata la quarta linea. Gli stranieri bianconeri non segnano ancora e il Lugano decimato in difesa con anche altri due difensori in infermeria per 5 minuti. L’Ambri non ha saputo sfruttare questa lacuna luganese e al Lugano, un pochettino più esperto ha messo le sue frecce nei momenti topici del match. La liberazione a un minuto dalla fine con il gol di Lapierre a porta vuota che ha sancito il 5:3 per i bianconeri. Troppi errori per entrambe le compagini, ma ai Leventinesi manca assolutamente la base del gioco. Troppi dischi persi, pasticci tra i difensori, diciamola subito di fronte due povere squadre, senza fiducia in loro stessi. Intanto sulla panchina dell’Ambri ancora Kossmann con Zanatta in panchina a tenere il tecnico sotto tutela. La classifica si fa disperata per l’Ambri e con ogni probabilità una squadra di A è vicina al fallimento ragione per la quale per l’Ambri il posto in A è nuovamente garantito indipendente dai risultati. Ma un giorno o l’altro la fortuna non supporterà questo club che se non si rimette ad avere un progetto serio difficilmente potrà mantenere a lungo il posto in A. Per il Lugano, in crisi di gioco, la tranquillità che prima o poi i senatori ritroveranno i gol e i difensori in infermeria, ben sette, si riprenderanno e allora con ogni probabilità il Lugano ritornerà tra le grandi.
La sorpresa di questo derby è Fazzini e il giovanisismo Riva. Se i portieri erano le uniche certezze, questa sera Zurkirchen non ha brillato ma peggio di lui Maenpa ne ha combinate di tutti i colori.
Ora si archivia il derby e si deve riprendere il lavoro che per entrambe le compagini dovrà essere molto e duro se vorranno ristabilire situazioni più consone alle varie potenzialità.