Oggi il Partito Comunista scende in piazza a sostegno dello sciopero delle donne portando queste rivendicazioni (vedi immagine allegata).
– Per la Parità salariale!
– Riconoscimento del lavoro domestico!
– NO all’aumento dell’età pensionabile!
– Per un congedo parentale!
Un solo giorno di sciopero non è sufficiente: questa giornata deve essere un punto di partenza e non un punto d’arrivo!
È chiaro ed evidente che la discriminazione è violenza, e che sulla pelle delle donne si abbattono tutti i giorni tutte le contraddizioni e le ingiustizie della società capitalista.
Lo sciopero di oggi è una protesta che non coinvolge soltanto il mondo del lavoro ma deve inserirsi in un discorso più ampio di società.
Occorrono quindi anche atti che cambino in meglio la vita quotidiana delle donne, negli aspetti più pratici, quindi economici ma anche simbolici.
A partire dalla storia delle donne, è notizia di ieri che la Città di Bellinzona, su input anche del consigliere comunale comunista Alessandro Lucchini, dedicherà una via alla partigiana “Nichi” della Brigata Garibaldi. È un primo passo, ma certamente non sufficiente. Bisogna garantire maggiore presenza di figure storiche femminili nelle varie discipline scolastiche e, sempre a livello educativo, una maggiore sensibilizzazione sulle questioni della parità uomo-donna, ed una prevenzione concreta della violenza domestica e dei femminicidi, così come la condanna di manifestazioni sessiste sui media e nel dibattito pubblico.
A questo proposito ricordiamo come il Partito Comunista, in occasione dell’8 marzo, aveva elaborato una mozione in Granconsiglio proprio sulla prevenzione della violenza fisica e psicologica, rivendicando la creazione di uno spazio di accompagnamento per gli uomini che rischierebbero di compiere azioni violente.
Partito Comunista