La confusione sta mettendo in ginocchio un settore importante dell’economia ticinese.
Accogliamo e pubblichiamo una lettera che abbiamo ricevuto da Fabio Forni, presidente di JardinSuisse Ticino che descrive dal punto di vista dei giardinieri ticinesi l’attuale situazione a tre giorni dall’approvazione delle misure stringenti per combattere il Coronavirus che hanno decretato la chiusura di tutte le attività sino al 19 aprile.
“Sono tre giorni che mi adopero, informandomi a più riprese e presso tutte le fonti possibili, per aiutare i miei Associati a comprendere, accettare e rispettare le normative entrate in vigore lunedì scorso.
La direttiva sembrava essere chiara, dalla conferenza stampa CdS di sabato era infatti scaturito che, settorialmente, ci saremmo tutti dovuti informare presso la Hot-Line della Polizia cantonale.
Mi sono subito messo al telefono e domenica mattina alle 10.00 mi è stato risposto: “Giardinieri tutto chiuso!” limitando gli interventi alle sole urgenze o alla messa in sicurezza di situazioni lasciate in sospeso prima del blocco.
Questo mi é stato ripetuto tutti i giorni ed anche stamattina.
Quanto stabilito durante le varie conferenze stampa ha fatto sì che tutte le ditte virtuose che rispettano le regole, pagano salari equi, pagano i contributi e si adoperano per lavorare in un mercato sano, siano rimaste coerentemente ferme.
Anche se il nostro è un lavoro che si svolge all’aria aperta e per la quasi totalità del tempo individualmente senza contatto con altre persone avevamo deciso di rispettare il fermo senza obiezioni per solidarietà con tutto il resto del mondo del lavoro.
A nessuno di noi è però sfuggito che il “sottobosco” in questi giorni se ne è andato in giro tranquillamente a lavorare come se niente fosse, nonostante il continuo appello dei medici a stare a casa.
I miei Associati mi hanno con forza perché dobbiamo stare fermi quando tutti gli altri lavorano e per questo questa mattina ho chiesto al titolare di un’azienda associata a JardinSuisse e membro del nostro Comitato ha voluto provare a telefonare direttamente alla Hot-Line ed ecco la beffa!
Chi ha risposto gli ha detto che: “I giardinieri possono tranquillamente lavorare facendo tutti i lavori di manutenzione ordinaria”.
Ma come… e l’ordinanza emessa dal CdS? E le risposte della Hot-Line della Polizia al presidente? E la mail che ho ricevuto direttamente dalla Divisione dell’Economia e dallo Stato Maggiore di Condotta che dicono di rispettare le decisioni del CDS?
Ma perché fino a stamattina non potevamo lavorare e ora si?
Perché si sono accorti di non essere in grado di effettuare i controlli?
Altro che cartellini gialli e rossi! Permettetemi, visto che sembra che le metafore calcistiche piacciano, di farne una anch’io: “Quando durante una partita di calcio l’arbitro non fischia mai, a forza di prendere pedate anche i giocatori rispettosi delle regole cominciano a “picchiare duro” e le partite non finiscono mai bene!”
È chiaro che la risposta di questa mattina non può che trovarci favorevoli: la primavera è la stagione che vede noi giardinieri maggiormente impegnati in tutte quelle attività necessarie alla ripresa della vegetazione: raccolta delle foglie secche, estirpatura delle erbe infestanti, taglio dell’erba, potatura delle piante da frutto, degli arbusti a fioritura estiva, delle siepi e delle rose.
La manutenzione va effettuata proprio in questo periodo e, in caso di fermo dell’attività tutta la categoria subirà perdite economiche importanti che, in alcuni sfortunati casi, direi letali.
Se qualsiasi altra attività può essere sospesa e ripresa più avanti nel nostro caso infatti la Natura non si ferma ad aspettare!
La nostra attività è stagionale ed è una delle professioni che sarà maggiormente toccata dal fermo visto che molti lavori non potranno essere rinviati ma saranno proprio persi.
Quello che però non riusciamo a capire è il perché di una risposta così differente da quanto emanato ufficialmente dal CdS.
Non ci sembra sia stato emanato un nuovo decreto.
Non è che questa confusione sia dovuta alla NON capacità di decidere?”