Il piccolo evento in un paese è spunto molte volte di inviperite critiche da parte di gente che mai ha partecipato alla vita di paese. Allora ogni critica è buona per giustificare la propria assenza. Se poi l’evento non è di risonanza nazionale, quegli eventi a cui i comuni piccoli vengono allettati solo per spillare soldi freschi pubblici per gli organizzatori con nomi altisonanti e che lasciano a fine eventu un vuoto tale di immagine e un buco finanziario, ben venga. Nessuno apre bocca. Si dovrebbe cominciare dai piccoli eventi a collaborare e non sempre e solo criticare, da parte di chi magari è addetto a organizzare eventi, come personaggio profesisonista e pagato dalla comunità. Cominciamo a fare, poi se del caso, più che criticare fare un feedback oggettivo. Siamo stufi di vedere “santoni” a criticare molti giovani che si impegnano, per il solo gusto dell’invidia e di affossare le belle idee innovative che i giovani portano con se. Se d’altronde siamo a questo stallo di idee lo dobbiamo a chi ci ha preceduto che si è reso reo di una malgestione di tutto quello che è pubblico, lasciando poi ai giovani, oggi, una nuova situazione da ricostruire sulle macerie create ad arte da chi si diceva organizzatore per il bene del paese ma che in realtà non lo era.