Il Rapporto di attività 2020 rispecchia le criticità di un anno particolarmente difficile anche per il Centro Culturale Chiasso a causa della situazione pandemica che ha richiesto chiusure e inattività per un lungo periodo. L’analisi dei dati generali risente di questa situazione e non è dunque paragonabile con le precedenti. Da un lato quindi il Rapporto 2020 risulta fortemente condizionato dalle oggettive difficoltà dovute alle misure di contenimento alla pandemia decise dalle autorità, ma dall’altro segnala uno spirito reattivo e propositivo di tutte le realtà che lo compongono. I lunghi mesi di chiusura cui hanno dovuto far fronte il Cinema Teatro, il m.a.x. museo, lo Spazio Officina e la Biblioteca comunale si ripercuotono sulle cifre, con un sensibile calo di pubblico nell’anno in questione; questo rende impossibile inserire questo “annus horribilis” in una visione pluriennale. Malgrado ciò il 2020, declinato attorno al tema conduttore “Confine”, sarà ricordato dal CCC non solo come un periodo molto critico, ma anche come la fucina di nuove iniziative, una differente creatività legata alla resilienza e la conferma della fedeltà da parte dell’utenza.
Il 2020 è stato un anno oggettivamente difficile per le realtà culturali, non solo sul piano locale ma anche nazionale e internazionale, funestato dalla pandemia che ha perentoriamente imposto un arresto repentino alle attività pianificate. Anche le varie strutture che compongono il Centro Culturale Chiasso – Cinema Teatro, m.a.x. museo, Spazio Officina e Biblioteca – hanno dovuto chiudere i battenti, ottemperando alle disposizioni dettate dalle autorità per frenare l’emergenza sanitaria; inoltre comunque anche nel periodo di apertura si è imposta l’adozione di una serie di misure atte ad uno stretto controllo numerico dei fruitori, in un momento generale di grande timore e prudenza nel recarsi in luoghi pubblici.
L’obbligo di chiusura ha inevitabilmente inciso sul Rapporto Annuale 2020 del Centro Culturale Chiasso, che mette chiaramente in luce un drastico calo dei fruitori: 12’422, contro gli oltre 40’000 di media annua dei periodi precedenti. Tuttavia il CCC ha saputo reagire.
Le quattro realtà culturali di Chiasso hanno infatti affrontato questo lungo periodo con il desiderio di mantenere sempre vivo il contatto con il pubblico, anche in forme alternative. Malgrado gli ostacoli e le chiusure imposte dalle circostanze, il CCC è riuscito a proporre delle attività – anche con formule nuove – e a concretizzare varie iniziative, con uno sguardo sempre rivolto anche al futuro.
L’attività artistica dell’anno 2020 del Cinema Teatro era iniziata con risultati più che lusinghieri. L’aggravarsi della situazione sanitaria e la conseguente chiusura forzata dei teatri hanno imposto anche a Chiasso, a partire dal mese di febbraio, l’annullamento e il rinvio di tutti gli spettacoli programmati per la stagione corrente. All’inizio del mese di ottobre con entusiasmo e fiducia è stato presentato a pubblico e abbonati il cartellone della stagione 2020-2021, inaugurata con il concerto del pianista Giuseppe Albanese. Il nuovo aggravarsi della situazione sanitaria ha invece imposto un secondo stop.
Il calcolo delle presenze mostra dati ovviamente in flessione rispetto all’anno precedente, risentendo anche dell’annullamento del Festival Jazz 2020 e di Festate 2020. Nonostante tutto, la quota di spettatori accorsi al Cinema Teatro nell’anno in esame (4576) ha evidenziato una tendenza in crescita se rapportato a una stagione “normale”. Come prima forma di reazione, nei mesi primaverili il Cinema Teatro si è aperto all’offerta online, mettendo a disposizione gratuitamente la possibilità di rivedere degli spettacoli del suo archivio attraverso il sito www.centroculturalechiasso.ch: il progetto
#IlCinemaTeatroACasaMia ha registrato un elevato numero di visualizzazioni, provenienti da 32 paesi sparsi nel mondo. Inoltre il Cinema Teatro ha proposto al pubblico, privato di buona parte della stagione teatrale e musicale preannunciata, una programmazione alternativa estiva: inaugurando la rassegna open air VOCI E NOT(T)E sono stati presentati cinque eventi di qualità su un palcoscenico allestito all’esterno del teatro, in una cornice molto suggestiva e molto apprezzata dagli spettatori. Per 3 di essi è stata anche offerta una diretta streaming.
Il m.a.x. museo e lo Spazio Officina hanno registrato complessivamente 4’109 presenze: anche questo dato non è assolutamente paragonabile a quello degli anni precedenti a causa delle circostanze legate alla pandemia. Il m.a.x. museo ha dovuto far fronte a una chiusura obbligata (estesa a tutte le strutture museali in Svizzera) di 18 settimane. Malgrado ciò, le mostre programmate sono state confermate e gli ingressi si sono mantenuti grosso modo, in un calcolo percentuale, ai livelli degli anni precedenti, se non maggiori. L’anno in questione ha proposto due mostre al m.a.x. museo – Marcello Dudovich (1878-1962) fotografia fra arte e passione (nell’ambito della Biennale dell’immagine, inaugurata a settembre
2019) e Alberto Giacometti (1901-1966) grafica al confine fra arte e pensiero – totalizzando complessivamente 5’716 visitatori. Nel caso della mostra dedicata a Marcello Dudovich, la stessa è stata oggetto di un “progetto integrato” con il Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare a Trieste, secondo una modalità di sinergia ormai consolidata per il museo chiassese. In quest’ottica, malgrado le difficoltà subite nel 2020, il m.a.x. museo ha ulteriormente allargato le partnership con enti e istituzioni museali a livello internazionale (con il MUFOCO Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, con l’Archivio di Manuela Grignani Sirtoli, con il Museo Villa Bernasconi di Cernobbio).
Anche lo Spazio Officina ha dovuto restare chiuso per diversi mesi a causa della pandemia. Questo ha parzialmente inciso sui dati finali di fruizione della struttura, anche se non ne ha intaccato in modo particolarmente significativo i risultati. Due le mostre ospitate dalla struttura: DONAZIONI II e Le stanze dell’arte.
Agli eventi espositivi maggiori precedentemente programmati per il 2020 e attuati, si sono aggiunti l’Esposizione dell’Avvento (con la presenza di un capolavoro di Peter Paul Rubens, “Madonna con Bambino”, ospitato nell’atrio del museo), l’inaugurazione del progetto Una cornice per artisti emergenti (legato alla mostra in corso al m.a.x. museo) e la già citata Le stanze dell’arte (allo Spazio Officina) – questi ultimi focalizzati sul sostegno ai giovani, tema sempre molto caro al Centro Culturale Chiasso.
Per quanto riguarda la comunicazione, il web e in particolare i social network, il m.a.x. museo ha messo in atto una strategia specifica allo scopo di ovviare – nel limite del possibile – alla chiusura e mantenere vivo il contatto con il pubblico: le novità in questo ambito (#scintille, #leperledelmax, #tiaccendounidea, #route21, per citarne alcune) rappresentano un passo avanti che va oltre le necessità del momento e che sono diventate un nuovo modo di fruire dell’offerta museale. La pagina Facebook ha fatto registrare un incremento di follower del 14%, quella di Instagram del 30%.
Si segnala inoltre che nel 2020 è stata costituita la rete MAM, Musei d’arte del Mendrisiotto, di cui il m.a.x. museo è fra i 5 membri fondatori: lo scopo è quello di promuovere collaborazioni e sinergie fra i musei coinvolti nel territorio limitrofo, essendo musei complementari che rafforzano l’offerta culturale.
Per quanto riguarda la Biblioteca comunale, anche nel 2020 sono proseguiti i lavori volti al ritorno alla piena funzionalità, dopo l’entrata dell’istituto nel Sistema bibliotecario ticinese (avvenuta nel 2016). Il numero di visitatori (3737, -19.8%) e quello dei prestiti (6374, -10.5%) sono stati fortemente segnati dalla chiusura durata due mesi (fra marzo e maggio 2020). Tuttavia nei periodi di apertura è stata osservata una significativa fidelizzazione dell’utenza alla Biblioteca e più in generale alla lettura.