Quante volte mi è stato chiesto da amici e colleghi dove mangiare qui, dove magiare la, in città o paesi, al mare o in montagna. In alcune occasioni non ho avuto dubbi ed ho espresso al volo la mia opinione, in altre magari no, e ci ho pensato qualche minuto in più. Ma in questo momento se qualcuno mi domandasse in riferimento alla città di Asti direi tranquillamente: al “Cambiocavallo”. Ci ero stato in occasione della realizzazione di un video con gli amici Pietro ed Umberto appurando le qualità e la bontà della cucina, ma tornandoci qualche sera fa ho potuto constatare che non mi ero sbagliato. Il “Cambiocavallo” è situato in Via G. Testa all’interno dell’hotel Castello, l’ambiente è elegante ma informale, ed è luogo ideale per un pranzo di lavoro, una cena tra amici, ma anche per una momento di intimità con una persona cara. In cucina lo chef Pier Mario Monzeglio lavora materie prime di alta qualità proponendo piatti della tradizione italiana caratterizzati dalla giusta dose di ricerca, contrasti e armonie dei sapori. Dalla cantina possiamo scegliere tra oltre 70 etichette minuziosamente selezionate da Fabrizio Dellarovere, direttore e grande appassionato di cucina e buoni vini. Ricca è anche la carta dei distillati e di raffinati spumanti e champagne.
Tra i vari piatti che ho avuto il piacere di assaporare cito il trittico, decisamente del territorio regionale, composto da due tagli di fassona di razza piemontese: la coscia per la battuta al coltello e il filetto per il carpaccio; il tutto impreziosito da del tonno di coniglio grigio di Carmagnola. Gli agnolotti ai tre arrosti conditi con burro fuso e arricchiti dal tartufo. Il filetto appena scottato con funghi e patate, i maltagliati fatti a mano conditi con la salsiccia di Bra e il coniglio al vino bianco. Molto interessanti e deliziosi anche i dolci. Non aggiungo altro per lasciare a voi il piacere di gustare le ricette in prima persona. Il personale di sala è educato, garbato e capace; e aggiungo con affetto decisamente simpatico.
Un posto dunque dove stare bene apprezzando una cucina di valore e bevendo vini pregevoli, ma anche un luogo dove rilassarsi e ritemprarsi degustando semplicemente un salame nostrano o una robiola di Roccaverano accompagnati da un grande vino come il Barbera d’Asti: la Barbera, per dirla alla piemontese.
Non mi dilungo se non per fare i miei più vivi complimenti a tutto il gruppo di lavoro, un segno evidente che quando all’interno di una squadra ognuno gioca bene nel suo ruolo si possono vincere partite importanti. Se qualcuno mi chiede dove mangiare bene ad Asti ho pronta la risposta ma…mi raccomando: non fatemela cambiare!!!