Il gioco del tifo è anche questo, si vive di gelosia e invidia. Accuse incrociate da e verso la squadra tanto ”odiata” , Quando poi un club fa un colpo di mercato, di quelli veri, ecco che subito la ”bile” degli altri va in agitazione e si inizia a sparare di quelle ”minchiate” dettate solo da una grande fede per la propria squadra che fa ”odiare” i cugini. Ecco allora che persone ponderate nella vita civile gettano degli ”sbroia” i cittadini, per il solo fatto di essersi accaparrati i servizi di un ottimo attaccante. E allora le solite battute contro un certo Geo, che a differenza di molti, anche nelle valli, è dotato di una modestia incredibile, Ma andiamo a guardare i soldi, se solo per questo ci sembra che il presidente del club Leventinese sia proprietario di una televisione, la più importante nel settore privato, e non ci sembra che attorno al club, ai piani alti della piramide siano tutti dei personaggi che dormono nei boulevard di Parigi. Le dichiarazioni di Fischer sono state di una trasparenza cristallina, che vorremmo vedere anche da altri allenatori. Contento è Fischer di questo colpo di mercato, ma ha anche dichiarato che tutti devono dare di più e il Lugano da qualche anno punta sui giovani del vivaio. Inutile fare ironia su in valle, guardiamo la rosa e chi gioca e ci rendiamo conto che a Lugano sono molti i giovani, o meglio giovanissimi, che giocano in prima squadra, e tra l’altro con contributi molto interessanti e anche alcune reti segnate. Una squadra va costruita nel tempo, con progetti seri e professionali e con finanze sane. Se queste tre componenti non coesistono, allora ogni club si troverà confrontato con problemi, che potrebbero, con il temo, divenire insormontabili e decretarne la fine del tale club. Torniamo a ripetere che il tifo va fatto a favore della propria e fede e sempre sbeffeggiare gli altri, non è segnale di tifo, ma dimostrazione di una grande ignoranza, nel senso di non conoscenza, che porta da nessuna parte se non ad esacerberare i tifosi, la massa, che si ritiene anch’essa giustificata a fare le peggiori nefandezze, in quanto già dall’alto l’insegnamento è scorretto. Che poi vi siano due realtà diverse, per carità nessuno lo nega, ma forse è proprio questo il bello della realtà ticinese, ma smettiamola di continuare a guardare in casa altrui. I tifosi bianconeri devono essere felici che hanno una dirigenza solida e professionale che mira alla massima concretizzazione del risultato con spettacolo, e quest’anno, bisogna pur ammettere gli sforzi della dirigenza che ha garantito al proprio pubblico uno spettacolo di eccellenza, che poi darà come frutto il titolo o meno questa è ancora una diversa questione. In Leventina, in mezzo ai problemi finanziari, dovuti non propriamente ad una gestione cristallina, ma questi sono problemi del club e dei suoi proseliti, hanno un club che sa di piccolo miracolo, gioca in serie A, si permette il lusso di battere grandi squadre e di vendere la pelle carissima ad ogni avversario, in continua difficoltà con un pubblico molto, a volte troppo, caloroso. Sono seguiti in tutta la Nazione e hanno un movimento e una rete di fedeli e fedelissimi da fare invidia a tutti . Ecco invece di parare ”minchiate” al bar e sui socialnetwork, siano più pacati, e tifino sostenendo il proprio club. Sarebbero visti con meno diffidenza e non creerebbero un club chiuso quasi a mo’ di ”setta”. Non va bene perché poi alla base vi sono quelli che si dicono tifosi ma sono solo frustrati, e giustificano il loro atteggiamento da sanzionare, solo per il fatto che in una ”setta” ognuno protegge il proprio fratello. Peccato, tutto questo clima non favorisce di andare alla pista di ghiaccio con i bambini a vedere una partita, proprio perché sarebbe un gesto scriteriato per i genitori portare i propri figli ad imparare come non ci si deve comportare, e questo vale per ogni sponda di tifo. Peccato, veramente peccato.