L’ALTRA FACCIA DEL TICINO
“BASTA STARE ZITTI” È ANCORA UN GRUPPO A FAVORE DEI TICINESI O SI È VENDUTO ALLE LOBBIES?
LUGANO: “Basta stare zitti!” è, o meglio era, un gruppo nato nel 2013 per dare la possibilità ai ticinesi di denunciare le ingiustizie, soprattutto per quanto riguarda il mercato del lavoro, dove sempre più spesso si assiste ad abusi di vario genere, dal dumping salariale ai posti dati agli amici degli amici in cambio di voti, fino alle sostituzioni sistematiche del personale domiciliato con personale proveniente da oltreconfine perché meno costoso, e a fornire altresì una finestra sui problemi attuali che ci sono nel nostro cantone e che altrimenti non troverebbero sbocchi.
Fino al 9 febbraio 2014, e fino a quando nel comitato erano presenti disoccupati, persone in assistenza, membri provenienti da più partiti, datori di lavoro e via discorrendo, il gruppo funzionava, inoltre si era guadagnato anche l’attenzione di diversi politici, da Savoia a Quadri, che ne avevano appoggiato l’obiettivo cardine: dare voce ai disoccupati.
Poi però si è cominciato a vedere qualcosa di strano. Prima il gruppo si è schierato contro il salario minimo, quando invece avrebbe dovuto essere il primo a difenderlo, poi è sparita la descrizione originale, poi si è sentito parlare di dissapori nel comitato perché anziché discutere come una vera associazione (perché nel frattempo è diventata un’associazione), c’era un singolo elemento che voleva comandare sugli altri, poi solo perché ho esternato in un altro contesto dei dubbi più che legittimi, a mia sorpresa mi sono ritrovata nella casella di posta in arrivo un messaggio minatorio da parte del coordinatore principale, dove in poche parole mi diceva che se non mi fossi rimangiata i miei dubbi, sarei stata denunciata per diffamazione, poi il gruppo è pure intervenuto con giudizi negativi e perniciosi sulla manifestazione organizzata dai senza lavoro a Bellinzona il 25 giugno.
Infine, tanto per aggiungere la classica ciliegina sulla torta, dopo mesi di assenza sono entrata di nuovo e cosa ho trovato?
Un sacco di disinformazione inerente la cassa malata pubblica, un gruppo che si era definito “apartitico” che ora sembra essere diventato la roccaforte del PLR, del PPD e dell’UDC, quindi non più a favore dei disoccupati, delle persone in assistenza, ma dei padroni e delle lobbies (insomma, proprio quegli elementi che ci sguazzano alla grande nel pantano che è diventato il nostro cantone, perché sono gli unici a poterne trarre qualche vantaggio e non noi. Non il papà di famiglia che viene sostituito da personale meno costoso, non il giovane disoccupato che dispera per trovare un posto di lavoro, non la mamma che si domanda a quale futuro andranno incontro i suoi figli, non l’anziano che deve tirare la cinghia con quel poco di AVS che riceve), per non parlare del fatto che, fermi nelle loro convinzioni, non c’è più un incentivo al dialogo. Ma la cosa più grave, e che peraltro ho anche citato prima, è la presenza di una disinformazione dilagante e che si accentua ancora di più nel caso intervenga una persona del mestiere e che conosce la materia.
E allora vai con le arrampicate sugli specchi e con gli attacchi, come in ogni forum di quinta lega che si rispetti!
C’è da domandarsi, visto il calo di qualità di questi mesi, se questo gruppo ha ancora una ragione valida di esistere, o se piuttosto, dato che anche gli utenti si sono accorti del brusco cambiamento di rotta, se ora come ora non sia il caso di chiudere dignitosamente il sipario o, senza arrivare a questo punto, di cambiare perlomeno il nome dell’associazione, visto che da “a favore dei ticinesi, dei senza lavoro, dei deboli e di tutte le persone stanche della situazione attuale” è passato a “a favore dei padronati, degli sfruttatori di manodopera e delle vere cause della disoccupazione dei domiciliati e degli stranieri residenti”.
(la responsabilità del contenuto è dell’autrice, in quanto articolo è firmato)