Proprio in questa valle Leventina, dove tutto langue e dove il turismo stà vivendo dei minimi storici, come in tutto il cantone, queste occasioni/eventi devono assumere il ruolo di trascinatori turistici, prima, durante e dopo. 5000 persone attese in quel di Faido-Carì, e 7 mesi per avvicinarsi al momento topico dell’arrivo di tappa, fissato nel 15 giugno 2016. Il ciclismo riscontra un’eco straordinaria tra la popolazione e sarebbe peccato che tutto venisse finalizzato unicamente all’arrivo di tappa. Importante sarà che anche i vari imprenditori locali capiscano l’importanza di un simile evento e non aspettino che l’evento scivoli loro addosso senza che nemmeno se ne rendano conto. Un comitato di organizzazione presieduto da Gabriele Gendotti, municipale di Faido che ha avviato la macchina organizzativa già ora, in quanto il curare un simile evento impone professionalità e consapevolezza del compito assunto. Un budjet di 150mila franchi, raccolti quasi tutti tra sponsor sia istituzionali (bisogna poi vedere quanto questi sponsor istituzionali mettono in moneta sonante, in particolare parliamo delle OTR), ca. 150 collaboratori quasi tutti a titolo di volontariato, il tutto per garantire la perfezione della macchina organizzativa, facendo tesoro delle ultime esperienze di arrivi di tappa in quel di Ambri.
La salita da Faido a Carì ha delle similogie con la tappa ben più famosa del TdF con arrivo all’Alpe d’Huez. Pendenza media, lunghezza dello strappo in salita, quota e tanto altro sono veramente tali da giustificarne il paragone. Evidente che il Tour de Suisse non ha l’eco del TdF, sebbene ci è stato comunicato in conferenza stampa che ben 1’000’000 di spettatori li conta anche la nostra gara ciclistica nazionale. Ma torniamo alla filosofia che un simile evento dovrebbe far considerare; inno al territorio da parte di tutti ed in particolare da parte degli imprenditori locali nel comprendere come un simile evento debba essere vissuto con orgoglio territoriale e che loro stessi debbono attivarsi e non aspettare come sempre che siano gli altri a portare la “pappa fatta”. Il Comitato di organizzazione ha il merito di aver concluso un contratto importante, dovrà anch”esso cercare di coinvolgere alberghi, ristoratori e commercianti, ma poi sono i privati, lo ripetiamo, che dovranno saper cogliere l’occasione d’oro. Un esempio su tutti la Birreria Gottardo di Faido che da dicembre distribuirà una birra Gottardo Premium a tutti i suoi clienti, specificatamente studiata per l’arrivo di tappa a Carì. Certo bisogna rendersi conto, e non ne abbiamo i dubbi, che questo evento va promosso non tanto a Faido (uscire dalle solite logiche perverse che ci hanno portato al baratro turistico regionale) ma in Italia del Nord e in tutta la Svizzera, perché in quelle regioni dobbiamo giocarci il futuro turistico delle Tre Valli. Abbiamo citato 3Valli proprio perché bisogna ragionare come regione globale e non più come Leventina, o Blenio o altro. In tutto questo noi salutiamo con estremo entusiasmo l’arrivo di Tappa del TdS a Faido/Carì e da parte nostra se il comitato vorrà darci i favori della stampa seguiremo con molta attenzione l’avvicinamento alla ora x definita nel 15 giugno 2016.

L’auspicio è che tutti gli imprenditori capiscano come un simile evento non deve essere finalizzato a se stesso ma deve essere abbracciato da subito da tutti noi, popolazione, imprenditori, albergatori, ristoratori e commercianti.
Non va dimenticato che Carì nel periodo invernale è una stazione di sci, e quale migliore occasione per promuoverla, consegnando a tutti i 5000 presenti la documentazione relativa.Ma qui spetterà a chi di dovere, comune e ente turistico locale attivarsi ed essere pronti.
La nostra redazione sarà ben felice di promuovere ogni iniziativa privata di ristoratori/commerci locali che si attiveranno per questo evento, valutandone la portata e la sincera convinzione della promozione attivata. Intendendo che non sarà sufficiente esporre in vetrina un fogliettino “buttato là” per avere poi la visibilità !