Accesi i falò in segno di protesta al traffico. Come se noi quattro gatti potessimo decidere il flusso di turisti che attraversano le alpi. Il turismo è soldi e economia e opporvisi è comunque un segnale di arretratezza mentale. Se invece volessimo trovare il giusto compromesso per salvaguardare al meglio la nostra natura, lo si deve fare con azioni concertate e non ”talebane”. Gente che accende il falò per un’amore viscerale dell’ambiente e poi quando prende la posta lascia la propria vettura, non ecocompatibile sia ben chiaro perché costa, accesa tranquillamente. Ci chiediamo se si inquina di più a transitare a 120 kmh senza colonne oppure se 10 km di coda dove si procede a passo d’uomo possono risultate letali per l’ambiente e per le persone. Bisogna trovare il compromesso, fermo restando che non possiamo fermare le macchine e basta coe vorrebbero gli iniziativisti delle Alpi che sono completamente staccati dal mondo reale e che di economia estere poco importa in quanto tutti benestanti e che vivono con gli agi del mondo moderno. Allora la soluzione unica e possibile che si affaccia è il raddoppio del tunnel del San Gottardo, da fare in tempi brevissimi a salvaguardia della salute degli abitanti delel regioni dove di regola si formano le colonne. Pensiamo alla Leventina e a tutto il Mendrisiotto, dove al sud i problemi sono ancora ampliati per il flusso di frontalieri che innonda ed invade il nostro territorio senza il minimo riguardo per l’ambiente. (1 macchina un ffrontaliere di regola, così non funziona!) I falò accesi vanno bene non come mezzo coercitivo ed estremista di voler eliminare il traffico ma come mezzo di sensibilizzazione alle autorità di procedere con solelcitudine a trovare la meglio soluzione possibile, che possa accontentare tutti. Si al raddoppio, si ai mezzi pubblici con preghiera di contenere i prezzi in quanto viaggiare con il treno o i bus se si è sprovvisti di abbonamento generale è un’impresa economica che per la maggior parte della popolazione è insostenibile. Bisogna dunque levare le incongruenze e mettere tuttti nella posizione di optare per i mezzi pubblici, limitandone al masismo l’inquinamento atmosferico, fonico e preservando la salute dei cittadini.