Il neo presidente, avv. Marco Mona di Ambri, ha presentato, assieme alla sua compagine, il 18esimo Festival Internazionale di Narrazione di Arzo. Un programma intenso e molto impegnato, tanto che un membro di comitato lo ha definito un Teatro politico, termine per il Ticino pericoloso. Nelle varie corti del paese, spettacoli per tutti, dai bambini, agli adolescenti come anche per gli adulti. Temi di stretta attualità come l’omofobia come anche un tuffo nel passato riferito al periodo dei sequestri di persona e in particolare quello di Cristina Marzotti, conclusosi con la morte della sequestrata. Anche la tematica degli sbarchi su suolo italiano di immigrati, provenienti allora dalla Albania vengono raccontati in prima persona da chi l’ha vissuta sulla propria pelle Aleksandros meseta in “Albania casa mia”. Nomi importanti quelli che presenteranno le loro opere, provenienti molti dalla vicina Penisola che è di certo un grande laboratorio vivente di arte allo stato puro e di denuncia di temi che sono di stretta attualità. Il festival, come ci ha descritto Natalia Lepori della Commissione artistica durante la conferenza stampa odierna, non ha l’ardire di trovare soluzioni ai vari temi, ma si prefigge lo scopo di far riflettere sui temi trattati, estrapolandoli pure alla nostra realtà territoriale. Molti autori e attori saranno poi presenti in loco per scambio di opinioni tra il pubblico. Vi invitiamo a visitare il sito specifico, dove potrete trovare in dettaglio il programma e anche i costi dei vari biglietti e/o abbonamenti. Questa edizione pone molta attenzione al pubblico giovanile propone anche spettacoli di giovani compagnie teatrali in parallelo a quello già navigate e note al grande pubblico. Novità assoluta, che si sposa con i temi e la narrazione proposta il rapper emiliano Murubutu con i suoi rap-conti, che si terrà sabato sera alle ore 23’00. Di certo lo sforzo di tutto il comitato è enorme e i risultati di cosa andranno a proporre è di assoluto valore vicino all’eccellenza nel suo genere.