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Le ultime news di ETiCinforma.ch

  • Buon 1° agosto, festa Nazionale svizzera! discorso dell’on. Marco Romano, CN tenuto il 1 agosto ad Airolo

    RBoss
    Ago 2, 2017
    1 agosto, airolo, eticinforma, marco romano
    0

    Ai presenti, qui riuniti in questa piazza dedicata a Giuseppe Motta, personalità airolese che ha fatto la storia della Svizzera, non ho bisogno di ricordare il valore e il significato di questo giorno. Al contrario, purtroppo, un crescente numero di concittadine e concittadini ha vissuto l’odierna giornata come semplice giorno di vacanza, sicuramente piacevole per fare costine o bagnarsi nel lago. Siamo in un’era e in una società che tende a relativizzare. Tutto quanto è simbolico ed istituzionale viene relativizzato, da taluni pure banalizzato. Ammetto che mi irrita e mi preoccupa, momenti simbolici e identitari danno energia e rafforzano la coesione di un Paese.
    La Festa nazionale rappresenta per un Paese un momento per riflettere, per unirsi vivendo momenti di comunità, per cercare di capire dove siamo e dove andiamo. In un’epoca nella quale globalmente gli Stati nazionali si trovano in difficoltà identitaria, finanziaria e democratica, dove risulta evidente il conflitto tra sovranità nazionale e necessità di coordinamento internazionale, la Svizzera è un modello tanto unico quanto eccezionale. Abbiamo la fortuna, direi quasi l’onore e il privilegio, di viverci e di crescere le nostre famiglie, tanti di noi ci sono nati: cerchiamo di vivere la festa nazionale con rispetto e attenzione; non è, e non deve diventare, la festa del bratwurst! Uno Stato – democratico, funzionante ed efficiente come la Svizzera – non è un concetto astratto a cui chiedere solo prestazioni e a cui rivolgersi per lamentarsi quando qualcosa non va secondo le proprie aspettative.
    Se poi pensiamo a quanto la Svizzera è eterogenea e rispettosa delle diversità culturali, religiose e linguistiche, risulta ancora più importante trovare denominatori comuni simbolici come la Festa nazionale. Diffidiamo e fermiamo quindi chi relativizza questa giornata, chi poi vuole anche cambiare l’inno nazionale, togliere la croce dalla nostra bandiera, eliminare nella vita quotidiana ogni simbolo della tradizione e della religione, sostituire il plurilinguismo svizzero con l’inglese.
    Come in natura anche in una società, negare le radici e i principi cardine del proprio sistema, rende fragili e incapaci di svilupparsi.
    Ringrazio l’autorità comunale di Airolo per avermi invitato e ringrazio voi presenti. Airolo vive intensamente la Festa nazionale: dalla mattina con la coinvolgente ed emotivamente intensa Messa vescovile sul Passo del San Gottardo fino alla sera con questa festa e cerimonia vissuta dalla comunità locale.
    Siamo in un luogo simbolico della Svizzera: ai piedi del massiccio del San Gottardo, a nord del sud delle Alpi e alla porta del nord delle Alpi. Se pensiamo alla mobilità, alla sicurezza, agli scambi tra le culture e ai rapporti commerciali tra nord e sud, Airolo è da sempre un elemento centrale della Svizzera. La storia di questa regione e delle sue genti è strettamente connessa ai basilari valori elvetici, alle caratteristiche tipiche del nostro Popolo unito nella diversità e a situazioni che fanno, e hanno fatto, il successo del nostro Paese.

    Ma chi siamo? Mi viene spontaneamente da rispondere quanto segue. Il “signor elvetico” e la “signora elvetica” – nella diversità delle nostre lingue e culture nazionali -, come tanti cittadini di Airolo o della mia Mendrisio, sono di principio cittadini responsabili, legati al territorio in cui vivono, impegnati socialmente e istituzionalmente, hanno in mano il loro destino e affrontano le sfide e i problemi per gestirli in prima persona. “Elvetico ed elvetica” sono prima cittadini di Airolo, molti fieri Patrizi, poi Ticinesi e di conseguenza Svizzeri. Da sempre rifiutano l’eccessivo centralismo, amano la libertà, apprezzano la democrazia diretta, sono tolleranti, pragmatici e hanno rispetto sia per la tradizione sia per l’innovazione.
    Nella storia hanno dato, hanno sofferto, ma hanno anche ricevuto. Oggi come un tempo. Prima di ricevere hanno sempre dato e dovunque possibile si sono impegnati in prima persona; ci hanno messo la faccia e le mani, hanno perso e hanno vinto. La Svizzera federale, solidale e sussidiaria è costruita sulla somma dell’impegno di tutti. Questo spirito lo troviamo anche a fondamento del Patto federale giurato nel 1291 sul praticello del Grütli.
    La mia non è teoria: qui, come in ogni angolo del Paese, gli esempi si moltiplicano.
    Penso alla storica evoluzione dei collegamenti stradali e ferroviari che segnano indelebilmente il territorio. Hanno generato storie di successo, ma anche riservato dolori. Penso al territorio aspro e discosto che regala una natura spettacolare, ma dove è difficile lavorare e fare impresa. Penso alla storica presenza dell’esercito con i suoi effetti positivi per la sicurezza e l’economia, ma anche con i sacrifici imposti a livello territoriale.
    Gli attori istituzionali e privati coinvolti sono sempre stati tanti: decisioni a Bellinzona, decisioni a Berna e anche fuori dai nostri confini nazionali, ma la Comunità locale airolese, come tante in Svizzera, talvolta patendo e altre volte profittando, è sempre stata e sarà sempre parte attiva e impegnata del proprio destino. Nulla è successo e si è sviluppato senza Airolo e gli airolesi. Fuori dalla Svizzera non è ovunque così, pensiamoci.
    I tempi presenti, a dimostrazione di una Svizzera che resta Paese unico ed eccezionale, non sono differenti. La realizzazione del tunnel di base di Alptransit ha cambiato radicalmente la mobilità locale e internazionale, ha generato un impegno eccezionale a difesa della linea storica del San Gottardo. I rischi e le opportunità sono state gestite a livello locale e gli ultimi sviluppi sono positivi.
    Penso poi al risanamento totale del tunnel stradale del San Gottardo: la ricerca per anni di soluzioni, la “battaglia” nazionale, il sì popolare del 28 febbraio 2016, l’avvicinamento al grande cantiere e anche qui si prospetta un mix di difficoltà e opportunità. Per la comunità locale sono e saranno anni intensi. Già oggi dobbiamo però dire che Airolo e gli Airolesi hanno saputo generare – di fondo, nel disinteresse di altre regioni e contro la volontà delle istituzioni superiori – una situazione che ha dell’eccezionale, tipicamente svizzera, a cui va reso onore.
    L’utilizzo degli inerti generati dal traforo sarà locale e permetterà una riqualifica del fondovalle di Airolo. La tanto attesa e voluta copertura dell’autostrada lungo un chilometro è un’opportunità storica per un territorio che ha dato ed è fortemente segnato. L’interramento delle corsie genererà nuovi spazi e riunirà finalmente il fondovalle. Lo si farà perché cittadini e autorità locali l’hanno pensato, voluto e ottenuto. Rispetto e onore a voi. Chiaro che anche

    il Mendrisiotto strozzato dal traffico vorrebbe qualcosa del genere, non serve tuttavia a nulla mettere in competizione i progetti. Airolo dimostra che le soluzioni vanno volute e costruite dal livello locale su fino a dove è necessario.
    Questa è la Svizzera. Il “signor elvetico” e la “signora elvetica” hanno in mano il proprio destino. Nel futuro prossimo devono riuscire non solo ad amministrare quanto ha realizzato e ci ha consegnato chi ci ha proceduto, ma anche e soprattutto ad avere il coraggio di moltiplicarlo e di generare progetti per le prossime generazioni.
    Abbiamo le basi, i mezzi e le strutture per farlo. La Svizzera, lo dimostrano svariate statistiche comparative e il nostro vissuto quotidiano, è un’isola nel complesso economicamente e socialmente solida, in un contesto internazionale molto traballante. Abbiamo un sistema formativo invidiato a livello mondiale, un benessere diffuso capace di sostenere chi è in difficoltà, un consolidato rispetto per le minoranze e per i poteri locali, siamo stabili, le istituzioni funzionano e la democrazia diretta vive: tutte condizioni quadro centrali per il futuro del Paese. Sono la base e gli strumenti per costruire il futuro della Svizzera. Con coraggio e con l’impegno delle singole realtà locali questo Paese ha tutto per garantirsi un futuro vincente.
    Le soluzioni non sono facili e i progetti non si realizzano con slogan semplicistici. Non si costruisce a lungo termine parlando male degli altri o trovando sempre qualcuno a cui dare la colpa. La Svizzera resterà un Paese vincente se preserverà la sua identità federale e pluralista, se le comunità locali continueranno a vivere e a volere il meglio, consce che questo nasce dal loro impegno tramite sacrifici e opportunità da cogliere.
    Viva Airolo, viva il Ticino e viva la Svizzera!

Associazione ETC

Associazione ETC: un’associazione che è editrice del proprio giornale di informazione online www.eticinforma.ch (dallo storico www.ch-ti.ch – 11.04.2006) e pure del bimestrale cartaceo ETiCinforma Paper (numero zero apparso l’11 settembre 2016), che si occupa, tra le altre attività, anche di comunicazione, relazioni pubbliche, organizzazione come promozione di eventi. Una delle nostre specializzazioni è l’attività di ufficio stampa, di PR, di agenzia fotografica (anche per eventi come matrimoni, cerimonie, ecc.). Collaboriamo con molti media.

Promuoviamo molti progetti a valenza sociale e di solidarietà sul territorio a favore dei meno favoriti. EUREKA per il tuo benessere e RiGnam sensibilizzazione contro lo spreco alimentare.  Ogni due anni Incontro Gastronomico “Al nos mangee…” per valorizzare la Spampezia. IPSI è un progetto dopo Covid che tende a sostenere i piccoli commerci, artisti ed artigiani. Anche il Patrocinio in questioni dedicate ai consumatori a favore degli stessi e non solo è un tema di enorme interesse da parte di ETC. Per le vostre questioni e rivendicazioni, noi di ETC vi patrociniamo.

Prendiamo molto seriamente la tutela dei vostri dati personali e confidenziali, se richiesto ne tuteliamo la vostra privacy

 

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ROBERTO BOSIA
Presidente Associazione ETC e Direttore ETiCinforma.ch
E-mail: associazione.etc@gmail.com
Cellulare: +41 79 484 98 51
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