Da Faido una bella cavalcata in auto per trovarsi in cima alla Valle Verzasca. Lungo tutta la salita della valle tanti angoli suggestivi, rustici tutti in stile e tipicamente verzaschesi. Vediamo scorrere la diga dove i pazzi spericolati si buttano attaccati alla fune, poi Corippo, via ncora il ponte di Lavertezzo per giungere a Sonogno, dove le macchine non sono gradite. Il paesello, bandito a festa, con bancherelle di prodotti tipici, molto curato e pulito, dove vediamo la nuova costruzione del Museo Verzaschese inaugurato qualche giorno fa.

Raggiungiamo a piedi il Caseificio Gianettoni dove si mangia polenta e formaggio o carne del luogo, accompagnati da una musichetta. Tutti seduti assieme, si parla e ci si scambia idee, davanti alle eccellenze del nostro territorio. Come a Sonogno in altri 19 caseifici succedo lo stesso rito. Davanti al formaggio ticinese ci vuole rispetto e serietà, perché il formaggio non è solo formaggio ma è tradizione, lavoro della nostra gente e sapore sublime di erbetta montana. E così l’ennesima edizione di Caseifici aperti si chiude con l’annunciato e meritato successo di visitatori.