Pensare al turismo come una panacea che solo per il fatto di essere di moda tutto poi si aggiusta è dimostrazione di mentalità antiquata e dimostrazione di completa assenza di idee. Nei comuni dove anni fa si è istituito delle figure specifiche atte a promuovere il territorio non è cambiato nulla, anzi la tendenza turistica è sempre al ribasso. Vanno distinte in Ticino due realtà; la città e la campagna. Se la città si trova a dover fronteggiare il tema con personaggi che hanno idee e vi è il supporto del pubblico, ottenendo risultati egregi, in particolare in questi due anni, la campagna deve ancora prendere coscienza di se stessa. Spuntano iniziative interessanti ma chiuse nei propri limiti territoriali, invece di trovare il supporto di tutta una regione, la campagna appunto, che si presenti compatta e unita nelle proprie iniziative. Inutile che un comune spenda tot, l’altro ancora tot, la nuova ristrutturazione turistica ha solo indebolito le regioni discoste dai centri, magari fare anche autocritica proprio in campagna non sarebbe negativo, e pretendere che le persone (turisti) riescano ad interpretare tutte le peculiarità del nostro territorio. Succede nei comuni piccoli, che si dicono a vocazione turistica, parolone abusato di cui molti non ne conoscono il significato, che il pubblico fa sforzi economici importanti, in rapporto alla propria forza finanziaria, e poi l’operatore privato se ne freghi letteralmente di questi sforzi e non faccia nulla per migliorare creativamente la propria accoglienza nelle proprie strutture. Ci spieghiamo: fare un prospetto sul proprio comune, costa soldi, a volte in certi comuni i prospetti fanno veramente venir da ridere, ma in alcuni comuni sono carini e spiegano cosa il turista possa fare anche solo nell’unica sera che si ferma a pernottare. Dove sono questi prospetti? Giù buttati là, in ricezione delle varie infrastrutture, invece di metterli in ogni camera, dando indicazioni precise al personale inserviente di riporre prospetti sempre nuovi ed aggiornati, sul letto appena fatto. Non si riesce neppure a capire l’importanza di questo getto e pretendiamo la luna o ci poniamo sulla statua pensando di noi stessi che siamo i migliori! Ebbene una banca promuove il Ticino nel 2017 favorendo il trasporto, in parole povere dimezzando i costi. Subito tutti gli addetti a dirsi entusiasti e che il Ticino approfitterà. Noi siamo certi che i vari Piazzini, Frapolli e il direttore della banca sono convinti della bontà dell’operazione e siamo altresì convinti che credono in quello che dicono. Il problema stà nel far capire ai vari piccoli operatori turistici nelle reti OTR, agli albergatori e agli operatori turistici, che non serve che qualcuno ci porti 120 mila pernottamenti in più in un anno per risolvere il problema turismo. Serve che la base, dal commerciante e tutti gli altri sappiano che con un sorriso ti accalappi tutti i turisti possibili ed immaginabili. Allora il 2017 è la prova del nove. Siamo capaci tutti dal cittadino in su a cogliere questa grande opportunità, o sarà un guadagno estemporaneo perché una banca ha deciso di fare una promozione al Ticino, o meglio la banca del Ticino poco se ne importa, ma cavalca una meta interessante per promuoversi presso la sua clientela, e sia chiaro è lecito nel marketing mirato. Vorremmo che nel 2017 la tendenza al rialzo turistico ticinese, grazie anche a questa promozione, parli di almeno +20%, e che poi venga mantenuta negli anni a venire. Non saranno queste le cifre, allora la nostra convinzione che stiamo sbagliando tutto nel turismo si affermerà e si dovrà correre ai ripari, non più con i cerottini ma con una scopata del vecchio per reinserire forze fresche nuove e creative che amino veramente il territorio in cui operano. (ETC/rb)