(Fonte: Veronasera.it)
Il governatore del Veneto Luca Zaia nel corso del punto stampa di oggi, sabato 11 aprile, dedicato all’emergenza coronavirus ha commentato così il nuovo Dpcm siglato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Penso che il “lockdown” non esiste più, – ha detto Zaia – penso che parlare di misure restrittive davanti a metà Italia che sta aprendo, dalle imprese ai negozi, direi che ormai c’è solo una riserva indiana con i poveri che non riescono ad aprire». Il governatore Zaia ha poi sottolineato che oggi è difficile spiegare a un’azienda della moda che «apre Fincantieri, ma non può aprire uno che produce jeans e magliette, però ne prendo atto senza polemica».
«A questo punto, – ha poi aggiunto Zaia – io programmo sapendo che non c’è più il “lockdown” e mi concentro sui cittadini, sulle misure di protezione dei cittadini. Questo perché oggi il tema degli assembramenti, piuttosto che il tema dell’isolamento fiduciario che abbiamo voluto intraprendere non esiste più. La politica e la strategia cambia, – ha ribadito il presidente del Veneto – tanto è vero che stiamo riscrivendo l’ordinanza e avrà un cambio di strategia: si concentrerà di più sul tema dei dispositivi, piuttosto che su alcune restrizioni che, alla luce di quello che sta accadendo, rischiano di sparire. Non anticipo però nulla, perché è pur vero che dobbiamo fare un’analisi approfondita rispetto ad alcuni temi».
Il presidente della Regione ha quindi poi risposto così alla specifica domanda su che cosa si attenda per la prossima settimana: «Mi attendo che il Veneto non sia più quello di oggi, – ha dichiarato Zaia – nel senso che la ripartenza sarà avvenuta, parleremo ancora di “misure”, ma saranno misure impraticabili visto e considerato la mole di aperture che ci saranno. Io non sono contrario alle aperture, – ha poi sottolineato il governatore – ma bisogna farle a rischio zero e i dispositivi, se ce li hai, funzionano. Oggi dobbiamo considerare di fare una nuova ordinanza davanti a un “finto lockdown”. Il contagio non è finito e non bisogna abbassare la guardia, ma oggi il problema non è aprire una fabbrica in più o in meno, ma mettere in sicurezza i lavoratori che ci vanno e concentrarsi dunque sui dispositivi di protezione per i cittadini. Agli imprenditori in generale dico: se non avete mascherine e dispositivi, allora non aprite».
Redazione ETC: Perché abbiamo voluto pubblicare questo articolo? Forse è una delle poche analisi che ci ha colpito come atteggiamento nei confronti del Coronovirus. Le denunce di Zaia, ci stanno tutte anche alle nostre latitudini, per cui si apra pure, ma assolutamente siano le persone in sicurezza, con controlli minuziosi e sanzioni a chi osa mettere in pericolo i propri lavoratori e le persone in generale.