L’associazione un Piano di Magadino a misura d’uomo (APM) è contraria alla decisione di spendere 3,3 milioni di franchi per le previste opere di semaforizzazione sul Piano di Magadino e invita quindi a sostenere il referendum contro i semafori sul Piano di Magadino (PdM). Questa non indifferente somma dovrebbe essere investita per contenere il traffico privato a favore di un trasporto pubblico più efficace invece che per opere stradali inutili dal punto di vista della fluidità del traffico. Un esempio potrebbe essere quello di concedere ai giovani agli studi o in formazione l’uso gratuito, totale o parziale, dei mezzi pubblici. Proposta già più volte discussa anche in Gran Consiglio, ma sempre rifiutata per motivi finanziari.
Secondo il comitato dell’associazione un simile intervento non si giustifica in un periodo in cui è prevista l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri, opera che permetterà servizi e tempi di percorrenza molto attrattivi tra Locarno, Lugano e Bellinzona grazie al mezzo pubblico. L’APM è convinta che siano necessarie misure veramente efficaci per contenere il continuo aumento del traffico motorizzato individuale che condiziona in maniera sempre più gravoso il collegamento tra il Bellinzonese e il Locarnese.
L’introduzione dei semafori non è la soluzione al problema odierno e porterà, da una parte a un ulteriore aumento della lunghezza delle automobili in colonna sulla cantonale tra Cadenazzo e Magadino e dall’altra a uno spostamento ancora più marcato del traffico verso la sponda destra del piano dove la strada cantonale attraversa numerosi nuclei abitati, già ora estremamente gravato dal traffico parassitario e all’interno delle strade agricole del Piano. Il comitato dell’APM invita perciò le autorità a prendere ulteriori provvedimenti in modo da ridurre questo traffico assolutamente inconciliabile con il carattere agricolo, naturalistico e di svago del PdM.