Martedì il consiglio comunale di Lugano vota sull’aumento del moltiplicatore delle imposte. I due partiti al potere, PLR e Lega, hanno sprecato i soldi dei Luganesi, e ora si chiede a tutti – anche a noi Verdi che abbiamo sempre contestato la linea megalomane e spendacciona – una decisione responsabile, per evitare di farci risucchiare in una voragine di indebitamento.
Un anno fa, alla vigilia delle elezioni, PLR e Lega hanno abbassato il moltiplicatore, anche se era evidente a chiunque avesse visto i conti che era da irresponsabili. Hanno avuto un tornaconto elettorale, ai cittadini piace chi abbassa le tasse. Hanno promesso ai cittadini di abbassare le tasse, poi hanno speso tutti i soldi e ora chiedono a noi di andare dai cittadini a elemosinare i soldi per riempire il buco fatto da loro?
Giudici e Bignasca hanno governato Lugano come un loro feudo senza badare a spese. Spese generose che si può permettere chi ha introiti assicurati. Quando i Verdi chiedevano il piano finanziario della città, la risposta dei due era un grandioso «I soldi ci sono!». Per una folta schiera di consiglieri comunali questa risposta era sufficiente per concedere i crediti.
A Lugano si proibisce a una persona di mantenersi, cantando in strada, ma si spendono milioni per concerti in piazza. A Lugano si proibisce di recuperare materiali e manufatti dalle benne degli Ecocentri, obbligando i cittadini alla totale dipendenza dal dio Denaro. A Lugano si esclude che cittadini adulti siano in grado di aprire un cancello e gestire i loro cani all’interno di uno spazio recintato inutilizzato. A Lugano il messaggio alla persona senza lavoro è «Tu sei inutile. Non farti venire in mente che potresti dare un servizio prezioso occupandoti di un gabinetto pubblico. Pulire un gabinetto è un lavoro umile. A Lugano non ci piacciono le cose umili. Ci piace solo il lusso. Se non possiamo avere il gabinetto di lusso, ne facciamo a meno.» A Lugano non è permesso applicare soluzioni pratiche, sensate, semplici, a costo zero, di effetto immediato. Se non costa, non ha valore.
Due grosse calamità di Lugano dell’ultimo ventennio: una, questa vanità megalomane, e l’altra, i conflitti d’interesse di un architetto e di un’impresa edile. Forse è un caso che la ditta del consigliere comunale che si accanisce contro il LAC sia stata esclusa dalla… com’era la parola? greppia? (Mezza dozzina di interrogazioni, tutte sul LAC, solo sul LAC, solo nel dicembre 2013). Forse tutta una serie di irregolarità legate alla cementificazione sono un caso. Dove sta il limite fra l’agire a favore della propria città e dei cittadini, o a favore del proprio interesse?
Chi era al potere ha voluto la Grande Lugano. I Verdi sono sempre stati contrari alle aggregazioni affrettate. Oggi, chi ha fatto le generose promesse non è qui a pagarne il conto. Chi è stato ammirato per gli aiuti, il sostegno, i posti di lavoro elargiti, non ha certo pagato i salari di tasca sua, e non è qui a rimandare a casa la persona che ha assunto a spese del contribuente. Ma i loro partiti sono al governo della città: chi ha fatto il pasticcio deve assumersene la responsabilità.
Responsabilità contabile e responsabilità politica. Chi ha speso i soldi dei cittadini, deve avere il coraggio di dire che ha speso tutto. Non nascondersi e mandare gli altri a votare un aumento di imposte, per evitare di chiudere i servizi necessari ai cittadini. Il PLR si sta assumendo una parte della responsabilità. La Lega no. La figuraccia di dire «alziamo le tasse» la vogliono far fare agli altri.
Questo è un comportamento irresponsabile. I Verdi hanno sempre detto che la città sta spendendo troppo e male. Sprecando per lussi effimeri, invece di investire a favore di una solida e sana cittadinanza in grado di aiutare e aiutarsi a vicenda, che non deve chiedere elemosine. Per questo motivo non abbiamo mai votato un preventivo proposto da un Municipio sprecone. È ora che anche i forti e potenti si assumano le loro responsabilità.
Fausto Gerri Beretta Piccoli, Melitta Jalkanen, Maristella Patuzzi, consiglieri comunali verdi