(Nella foto in alto a destra il sindaco di Faido, on. Corrado Nastasi)
All’Associazione Comuni di Leventina preme sottolineare il proprio disappunto per le scelte e le decisioni prese dagli organi istituzionali cantonali riguardo alle modifiche inserite all’ultimo nella nuova proposta della Legge tributaria.
L’ACL vuole evidenziare la profonda delusione del mancato coinvolgimento dei comuni, si domanda se ci si renda completamente conto dell’impatto nefasto che queste decisioni potranno avere sulle finanze di un comune periferico come i nostri, che ogni anno si vedono ridotta la propria autonomia finanziaria a causa di scelte sulle quali non si ha potere decisionale.
Ricordiamo che già oggi l’autonomia decisionale sulle proprie finanze, della maggior parte dei comuni periferici, si attesta a meno del 20% delle proprie entrate; quale senso ancora dare quindi all’entità Comune nel nostro panorama istituzionale?
Lo sconcerto è ancor maggiore se pensiamo che la modifica di Legge è stata avallata dopo che tutti i comuni avevano già approvato i propri preventivi, e di conseguenza i propri moltiplicatori, per il 2024 (a norma di legge); ci domandiamo quindi come verranno coperti tutti i disavanzi che si verranno a creare a causa di questa scelta o se i comuni, già in difficoltà, dovranno assorbire tali perdite andando a ledere il proprio capitale proprio.
Chi ha suggerito poi che se mai i comuni potranno alzare il moltiplicatore, forse non ha fatto i conti proprio sul fatto che per il 2024 il moltiplicatore era già stata deciso dai rispettivi legislativi e inoltre che alcuni comuni si trovano già alla soglia del 100% con questo strumento.
Date le tempistiche, evidentemente e senza ombra di dubbio, fuori luogo, il mancato coinvolgimento, la riduzione costante delle risorse proprie dei comuni dettate da scelte degli organi superiori, l’ACL si esprime negativamente di fronte alle modifiche di Legge inserite all’ultimo momento a carico dei comuni e spera vi possa essere una moratoria o un posticipo d’attuazione delle norme, in modo che anche i comuni possano essere coinvolti in queste scelte, così da non ledere l’autonomia comunale e l’integrità dell’organo istituzionale più vicino al cittadino.