Vi invio (vedi link qui sotto) un’interessante articolo in tedesco in cui si riferisce che lo scorso 29 giugno la polizia americana della cittadina di Avon aveva effettuato l’arresto di un uomo d’affari degli Emirati arabi che girava con tunica e copricapo in uso nel suo Paese, scambiandolo per un possibile terrorista.
Questa notizia meriterebbe di essere ripresa e commentata pure dai nostri organi di informazione in quanto vi sono molti riferimenti che concernono il divieto antiburqa entrato in vigore in questi giorni in Ticino.
A seguito di questo “brutale arresto” (visibile anche su video cliccando sul link qui sotto) gli Emirati arabi hanno invitato i loro cittadini che si recano in Occidente a rinunciare a vestirsi con i loro tradizionali abiti e copricapi, per evitare disguidi del genere.
Mi sembra una raccomandazione piena di buon senso, che invita a rispettare il famoso principio “Paese che vai , usanza che trovi”. Del resto anche il TCS nella sua rivista del marzo scorso ( vedi allegato) rammentava che le regole per gli iraniani sugli abbigliamenti valevano anche per i turisti, e in particolare per gli uomini niente pantaloni corti né camicie con le maniche corte e per le donne obbligo di indossare un velo che copra i capelli e consiglio di portare un camicione lungo fino alle ginocchia per coprire le forme del corpo.
Chi , da una parte o dall’altra, non vuole adeguarsi a queste regole basate sul buon senso e su una civile convivenza e sul rispetto delle usanze altrui, è meglio che stia a casa sua, o no ? Altrimenti potrebbe dare l’impressione di essere più un colonizzatore che viene in avanguardia a visitare i Paesi da conquistare, che non un semplice turista attratto dalla curiosità di vedere e conoscere nuovi Paesi.
Ma , in quest’epoca di terrorismo e di crescente diffidenza verso i musulmani (specie quelli in odor di radicalizzazione, come gli uomini con lunghe barbe e le donne ricoperte dalla testa ai piedi con veli vari) , ci vuole tanto a capire , e a farlo capire ai nostri albergatori, che è il turista che deve adattarsi alle regole vestimentarie dei Paesi che visita e non viceversa ? E ciò nell’interesse stesso del turista e per evitargli brutte avventure come quella successa all’uomo d’affari arrestato a Avon o per evitare di essere molestati e fischiati in strada da una popolazione che, con i nervi tirati per quanto accade in tutto il mondo a causa del terrorismo islamico, ne ha le scatole piene di certi arroganti atteggiamenti ( come lo show avvenuto il 1. Luglio in Piazza Grande a Locarno) che calpestano non solo il nostro modello di società ma pure le nostre leggi …
Cordiali saluti. Giorgio Ghiringhelli
„Arresto brutale nelle USA: Emirati consigliano di rinunciare a vestiti tradizionali.“