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Le ultime news di ETiCinforma.ch

  • Un “Piano Marshall” per il Ticino di Rocco Cattaneo (PLR)

    RBoss
    Apr 8, 2015
    0

    Se vogliamo che il Ticino torni a crescere e ad essere competitivo, il Governo dovrà mettere in campo nei prossimi 4 anni un “Piano Marshall” da 2 miliardi di franchi. Bisogna ridurre la spesa, ma parallelamente aumentare gli investimenti, altrimenti perderemo il treno e saremo condannati al sottosviluppo.
    La situazione congiunturale è favorevolissima: i tassi di interesse sono ai minimi storici e l’inflazione è vicina allo zero. Il problema delle finanze pubbliche sta nello squilibrio eccessivo tra entrate e uscite correnti: Questo va risolto riducendo la spesa, perché il Cantone non può indebitarsi per pagare stipendi, sussidi e contributi. Ma per investire sì, e ci sono ancora ampi margini per farlo.
    Il prodotto interno lordo del Ticino, il PIL, è attorno ai 20 miliardi di franchi all’anno, e il nostro debito pubblico è di circa 2 miliardi, che corrisponde quindi al 10% del PIL, di un solo punto superiore alla media intercantonale.
    È una situazione assolutamente sostenibile anche confrontata con quella di altri singoli cantoni ad esempio Basilea Città (16,5%) o Ginevra (28%).
    Il debito pubblico svizzero è oggi pari al 35% del PIL (nel 2005 era superiore al 50%). Se facciamo un raffronto con i debiti pubblici internazionali, vediamo che in Germania è dell’80%, in Francia dell’86%, negli Stati Uniti del 105%, in Italia del 120% e in Giappone addirittura del 200%.
    Sulla base di questi dati possiamo concludere che la nostra struttura finanziaria è sana. Quello che ci deve preoccupare è il fatto che oggi lo Stato spende troppo per le uscite correnti, tanto che il gettito fiscale delle persone fisiche non basta nemmeno a pagare i salari dei dipendenti pubblici. Nei prossimi 4 anni occorrerà agire sulla riduzione della spesa pubblica e, parallelamente, sul fronte degli investimenti, ragionando su progetti in base a una scala di priorità, come si fa nei comuni. Investendo tra i 2 e i 300 milioni all’anno come abbiamo fatto finora non andremo da nessuna parte e non potremo rilanciare la nostra economia.
    Il Ticino ha una capacità di indebitamento decisamente superiore a quella attuale e nel prossimo quadriennio Governo e Parlamento dovranno avere il coraggio di portare il volume degli investimenti ad almeno 500 milioni all’anno.
    Il lavoro si assicura in due modi: con misure protezionistiche, che certamente sono necessarie (contingenti per i frontalieri, multe salate a chi sgarra, maggiori controlli, contratti collettivi, trasmissione alle autorità fiscali italiane dei dati sui padroncini, fiscalità, ecc.) e con misure di rilancio economico.
    Bisogna investire nella riqualifica del territorio, nella mobilità, potenziando i trasporti pubblici e le reti stradali (penso al Mendrisiotto, al Luganese grazie alla creazione dell’atteso tram sfruttando la ferrovia Lugano-Ponte Tresa e al Locarnese, al collegamento A2-A13); nella mobilità lenta, potenziando i percorsi pedonali e ciclabili; nei parchi; negli edifici pubblici; nella riforma dell’amministrazione attraverso il miglioramento dei processi informatici per snellire la burocrazia; nella mobilità dei dati, contribuendo allo sviluppo capillare della rete di fibra ottica (internet veloce); nella formazione di base, ampliando le offerte scolastiche nei settori dove c’è carenza di manodopera residente, come il sanitario, e nella riqualifica professionale di chi è uscito dal circuito del lavoro. E questi sono soltanto alcuni esempi.
    In parallelo, il Cantone deve riorganizzare la politica delle risorse umane dell’amministrazione, che è una delle voci principali di spesa. Penso per esempio che si dovrebbero creare più posti di lavoro per apprendisti e bloccare le assunzioni non necessarie. In questo modo si potrebbero migliorare le possibilità di formazione e di carriera per i giovani e ridurre progressivamente il numero dei dipendenti nominati, senza licenziare nessuno.
    Nella prossima legislatura di cose da fare ce ne sono molte, ma potremo realizzarle solo se riusciremo a creare consenso su una visione del Ticino orientata al futuro mettendo da parte le schermaglie, il dipartimentalismo, le rivendicazioni sterili e i personalismi che ci stanno portando alla paralisi. Non c’è più tempo da perdere e dobbiamo svegliarci, perché i prossimi anni saranno segnati dall’arrivo di Alptransit, che sarà una rivoluzione, di cui ancora ci sfugge la vera portata, come lo è stata l’apertura del Lötschberg per il Vallese. Dobbiamo mettere il Ticino in condizione di competere a livello nazionale e internazionale in qualità di vita, servizi, infrastrutture e condizioni quadro. Ma solo investendo potremo farlo.

    Rocco Cattaneo, presidente PLR

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Associazione ETC: un’associazione che è editrice del proprio giornale di informazione online www.eticinforma.ch (dallo storico www.ch-ti.ch – 11.04.2006) e pure del bimestrale cartaceo ETiCinforma Paper (numero zero apparso l’11 settembre 2016), che si occupa, tra le altre attività, anche di comunicazione, relazioni pubbliche, organizzazione come promozione di eventi. Una delle nostre specializzazioni è l’attività di ufficio stampa, di PR, di agenzia fotografica (anche per eventi come matrimoni, cerimonie, ecc.). Collaboriamo con molti media.

Promuoviamo molti progetti a valenza sociale e di solidarietà sul territorio a favore dei meno favoriti. EUREKA per il tuo benessere e RiGnam sensibilizzazione contro lo spreco alimentare.  Ogni due anni Incontro Gastronomico “Al nos mangee…” per valorizzare la Spampezia. IPSI è un progetto dopo Covid che tende a sostenere i piccoli commerci, artisti ed artigiani. Anche il Patrocinio in questioni dedicate ai consumatori a favore degli stessi e non solo è un tema di enorme interesse da parte di ETC. Per le vostre questioni e rivendicazioni, noi di ETC vi patrociniamo.

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