Il popolo ha dato in votazione lo stesso parere della gente di buon senso. Non vogliamo più vedere obbrobri “cementosi” o la nascita di case completamente fuori contesto. Naturalmente dopo la votazione le varie lobby del cemento si sono inviperite accusando, ormai è prassi quando il popolo si esprime, che la gente che ha votato non ha capito il problema e si è fatta inculcare idee malsane. Se avesse dato via libera alla invasione selvaggia del cemento nella natura, con ogni probabilità ci saremmo ritrovati fra 20 anni abbandonati al destino, respirando ammoniaca pura e morendo tutti di cancro, indistintamente. I temi legati al turismo sono molti e di certo le costruzioni sono un tassello importante. Giriamo nelle nostre valli, salvo valle Maggia e Verzasca che impongono lo stile integrato delle nuove costruzioni o delle ristrutturazioni, per il resto vediamo degli scempi che gridano vendetta. Paesi ben più a vocazione turistica dei nostri delle valli (chissà se i nostri amministratori conoscono il significato di vocazione), come Celerina per esempio, hanno messo un freno netto alle costruzioni, cercando di fare un passo indietro. Pensare liberamente a tornare indietro non è un passo nel buio ma un rendersi conto degli errori fatti solo in ottiva economia privata senza avere la visione globale di un turismo filosofico finalmente vincente. Sentendo tutti gli operatori pubblici del settore, dunque quelli che hanno il compito della promozione a favore del territorio e dell’industria turistica privata, ci si rende conto che proprio in quei luoghi dove sarebbe necessario fare il passo a ritroso, pensiamo alle valli, si continua a voler cementificare tutto senza tenere minimamente in ottica l’integrazione naturalistica del paesaggio nel quale si è deturpato l’equilibrio e lo si continua a fare per dare lavoro alle poche imprese senza alcun controllo o pianificazione territoriale. Basta in assoluto a costruzioni nei paesini di montagna chenon tengano presente l’inserimento tradizionale di certe opere. Abbiamo purtroppo permesso costruzioni ingiustificate e grazie a queste manomesso in maniera quasi irreversibile la bellezza naturalistica del territorio. Ora è giunto il momento di di basta alla cementificazione fine a se stessa.