Se il Lugano nel primo tempo ha nuovamente dominato contro l’avversario di ieri, il Bienne, nel secondo tempo i Seelender hanno macinato ghiaccio con grande volontà riuscendo a segnare un gol per iniziare il terzo tempo sul 2:1 per il Lugano. Notizia di oggi il rinnovo di capitan Hirsci e ci chiediamo veramente che apporto dà alla squadra Hirschi che il più delle volte è in infermeria e quando gioca come oggi, proprio nel secondo tempo, ha rimediato 6 minuti di penalità inutili che hanno permesso al Bienne di accorciare e tenere apertissima la sfida. La riconoscenza può e deve essere dimostrata non con rinnovi a giocatori che hanno fatto la storia ma ora anche per loro il tempo è passato, e come lui anche altri giocatori senatori bianconeri. E il Bienne nel terzo tempo riesce a pareggiare in maniera fortunosa. Buona reazione e il Lugano torna nuovamente in vantaggio conservandolo fino alla fine della partita, portandosi a casa altri 3 punti.
Se dovessimo fare una piccola analisi riteniamo che questo Lugano abbia fatto un passo a ritroso, perché battere il Bienne con questa fatica non è ammissibile. Una squadra come il Bienne deve essere battuta senza soverchie difficoltà. Non capiamo anche l’intestardirsi di far giocare Martensson, che onestamente non dà alcun, o molto poco, contributo alla causa, lasciando in panchina i giovani cavalli del vivaio che di certo darebbero impulsi ben maggiori dello straniero citato. Spremere all’inverosimile gli stranieri, non è una grande gestione del team, rischiando di raggiungere i Play-off ma poi essere completamente senza più energia. Questo errore lo abbiamo già vissuto l’anno passato. A meno che, e anche questa è un’opportunità, all’allenatore del Lugano gli importa ben poco, importante è portarlo nei Play-off e poi non fa nulla se si uscirà nuovamente. In fondo questi allenatori non hanno alcun attaccamento alla maglia ma solo al loro contratto, questo almeno sembra l’impressione.