Era una partita da vincere per scacciare i fantasmi. I tre punti sono arrivate, ma si sono dovuti sudare parecchio. Il Lugano nel terzo tempo non è stato in grado di controllare un comodo 2:0 e per sua fortuna una rete del Davos è stata annullata. A 15 minuti dalla fine Ambuhl ha portato sotto il Davos con un gol spettacolare, degno della classe del giocatore. Suri, sempre lui che si becca una penalità stupida a 5 minuti dalla fine e Suri, sempre ancora lui che non riesce a segnare neppure più a porta vuota. Di certo questo Lugano non ha fatto vedere grandi schemi e grande gioco, contro un Davos, con tutto il rispetto, deboluccio, e oggi anche sfortunato. Importante sono i tre punti, ma ci vorrà altro per puntare ad una classifica più degna del blasone del roaster che ha il Lugano.
Una nota di merito: Wellinger vero lottatore e ben 29 minuti sul ghiaccio, straordinario per il giocatore.
Una nota negativa: Pelletier che se fa giocare un giocatore per 29 minuti a partita, preclude a tanti giovani di toccare il ghiaccio e rischia di spompare i giocatori più talentuosi, arrivando a fine campionato senza più benzina. Questo è il credo che questo allenatore ha sempre avuto e anche per questo che alla fine non ha mai vinto nulla di veramente importante.