Chiss’è ne frega dirà qualcuno. Vero, ma! Sono sempre più convinto che non ci rendiamo conto dell’importanza e attualità della mobilità sostenibile e della sua necessaria promozione. Il petrolio è in auge, politiche incomprensibili c’è lo offrono oggi a prezzi sempre più stracciati, quando sappiamo che invece si sta esaurendo! Un bel mondo stiamo preparando alle nostre future genrazioni! I mezzi pubblici sono da promuovere, ma anche la mobilità individuale alternativa non è da dimenticare, specialmente in un Cantone alpino qual’è il Ticino.
La politica nostrana ha completamnete fallito in questo campo. Mal di pancia e poche visioni in pochi mesi hanno messo in ginocchio il lavoro di anni. Giovani sconsiderati e rampanti hanno vinto una battaglia, rischiando di far perdere una guerra planetaria. I Sindaci delle nostre maggiori Città (eccetto Locarno!) hanno sostenuto la votazione sugli ecoincentivi, abilmente spacciata per un aumento di imposte! Così la gente a sentir parlar di soldi ci casca, come in è effetti avvenuto. Questi Sindaci ora sono silenti e sembrano non mettere nel contesto mano nè verbo, manco investimenti. Il Cantone, a voce dell’on. Zali, si rammarica, ma che farà infine? Ci mette una pezza? Proporrà di ripartire su nuove basi e intenti? Povera e triste conclusione altri contributi federali mirati resteranno a Berna! Quanto rideranno di noi nella fossa degli Orsi: guarda quei ticinesi piagnoni di aiuti che si fanno un baffo di quel che hanno a disposizione! Non è poi la prima volta che succedono queste cose, è una nostra costante farci male con le nostre mani (vedi i ca. 38 mio – e non sono briciole – ritornati pochi anni or sono oltr’alpe per le nostre carenze istituzionali e politiche nell’attuazione della nuova politica regionale).
Nella realizzazione degli auspici di MontagnaViva dal 2012 ho promosso a Bignasco un progetto test concreto per la promozione della mobilità sostenibile in una valle alpina. Far conoscere biciclette e auto elettriche, creando anche qualche posto di lavoro stagionale. Percorrere la Valmaggia da protagonisti il motto! Progetto apprezzato a parole e con pacche sulle spalle, ma estremamente in salita come attuazione e collaborazione effettiva. Un po’ come il fratello maggiore Infovel, progetti troppo innovativi, creano scpncerto e interrogativi: quelli ci guadagnano! Ora in Valle abbiamo da alcuni giorni raddoppiato con una sede anche a Avegno, convinto le autorità a creare una nuova fermata dei Bus 315 a Avegno Sud, ma i risultati sono poco incoraggianti. L’idea base del progetto è quella di sfruttare l’inizio e la fine della ciclopista Valmaggese (tra l’altro incompiuta nel suo tratto importante tra Someo e Cevio, con tratte non idonee e con nel suo seno errori incomprensibili come le curve a 90 gradi alla passerella della Bignaschina e sul costruendo ponte aereo a Avegno-Pontebrolla! Cattivo uso di soldi pubblici, poi ci si lamenta che i ciclisti non usano la ciclopista!).
Ritornando al poco felice momento che vivono i veicoli elettrici quest’anno, dopo tre anni di positiva esperienza, il progetto in atto non può mettere a disposizione le apprezzate auto elettriche di ultima generazione. Le stesse erano parte di un positivo progetto sostenuto dall’Azienda elettrica ticinese (AET, di proprietà dello Stato se non erro). Una decina di auto presenti in tutto il Cantone affittate a un prezzo interessante e competitivo, cercare di avvicinare la gente a queste nuove tecnologie emezzi di trasporto del futuro. La stessa AET ha quest’anno di bel punto abbandonato il progetto, affossando l’esperienza positiva, proprio quando stavano nascendo i primi frutti. In un momento in cui si doveva insistere con questa iniziativa promozionale. Poco professionale anche la tempistica della disdetta, non l’autunno scorso alla conclusione della stagione 2014, ma con comunicazione nel mese di aprile a stagione oramai iniziata e programmata. Una caduta di stile e anche assai maleducata verso coloro che per anni si sono impegnati nel settore e che hanno pure messo mezzi finanziari in questa esperienza. Messi in braghe di tela da strategie aziendali poco trasparenti e mal avvedute, attuate proprio a mano di un Ente parapubblico quale l’AET!
Termino dicendo che per la promozione dell’elettromibilità in Ticino sta vivendo un periodo buio, triste che spero solo temporaneo. Nel momento che si doveva trarre i primi frutti sono state tagliate le piante, speriamo che ora non si taglino anche i boschi!
Germano Mattei promotore del progetto Infopoint Vallemaggia bici e auto elettriche e Deputato di MontagnaViva (www.infopointvm.ch / www.montagnaviva.info).
Cavergno, 29 luglio 2015.