L’artigiano ticinese un anno fa aveva lanciato l’idea di un logo per sensibilizzare la popolazione, e non solo, che favorire i nostri artigiani, sarebbe stato importante per evitare chiusure e fallimenti e uno stato sociale che imploderebbe. L’anno scorso avevamo reclamato verso le autorità cantonali, scandalizzati perché in molte fiere che vanno per la maggiore erano presenti molte aziende di confine. Ci sembrava che fosse una contraddizione enorme, non così la pensavano in molti. Notizia di oggi che la città di Lugano tende a sensibilizzare i vari organizzatori, che se usano spazi cittadini, di non affittare stand a ditte estere. Ci stiamo arrivando lentamente. Intanto il logo dell’artigiano ha sollevato entusiasmi e ”polveroni”, mettendo anche in crisi il Governo che non lo ha pubblicato adducendo regole e regolette che potevano certamente essere superate. Molte associazioni di categoria hanno pubblicato il logo sul loro link, rendendo pertanto un servizio alla visibilità e alla riflessione dei vari membri. Non è abbastanza. Di pochi giorni fa pure l’iniziativa della SSIC, sicuramente coinvolta in senso negativo, in questa rincorsa ad aziende della vicina Italia, a pubblicare il logo che vediamo a lato in foto in ogni sua lettera che invia a chi riceve una licenza di costruzione. E’ importante che una associazione di categoria così importante inizia a capire che non è sufficiente stare alla finestra ma bisogna iniziare a comprendere sarebbe meglio adottare tutto quanto necessario affinché la clientela si rivolgesse ad artigiani ed impresari ticinesi nelle proprie opere.
D’altra parte come consumatori e clienti finali gradiremmo anche non essere presi in giro, proponendoci prezzi esorbitanti e poi solo su lamentela del cliente, i prezzi vengo abbassati. Siamo tutti coscienti che gli stipendi e i costi di uno stato sociale da noi sono elevati, ma questo non giustifica il fatto di nascondersi dietro un dito. Se dobbiamo riflettere sulla situazione, siamo altresì convinti che sostenere l’economia ticinese sia l’unico, e ripetiamo l’unico, sistema per salvare la nostra economia, il nostro sistema e uno stato sociale forte ed efficiente. Abbiamo tutti figli che cercano anche posti di tirocinio e se l’economia non è florida, non avremo neppure imprenditori ed artigiani in grado di assumere apprendisti e questa situazione sarebbe per tutto il Ticino catastrofica. Sarebbe bello che tutte le categorie professionali prendessero coscienza, seriamente e non per dovere di immagine, e attuassero ogni sistema atto a far capire che l’economia ticinese deve essere sostenuta, concretamente per il bene stesso della loro attività e del benessere di tutti i ticinesi.