SEABIN, il rivoluzionario dispositivo che rimuove plastiche e microplastiche
dalle acque, è stato presentato ufficialmente questa mattina presso il Club
Canottieri di Lugano. Presenti all’incontro le autorità Tiziano Putelli, Ufficio
della Caccia e della Pesca del Dipartimento del Territorio del Canton Ticino,
1’0n. Cristina Zanini Barzaghi per la Città di Lugano e Fabio schnetlmann,
Consorzio Pulizia delle Rive e dello Specchio d’Acqua del Lago Ceresio.
Questo appuntamento è stato lo spunto per riflettere sullo stato di salute delle
acque, sugli effetti dei cambiamenti climatici e per confrontarsi su ambiente e
sostenibilità.
Nato nel 2015 dall’intuizione di due giovani ricercatori australiani, Seabin – grazie alla sua
semplicità di funzionamento e alla sua efficacia – ha conquistato i principali specchi
d’acqua del mondo, approdando anche a Lugano grazie alla collaborazione tra I Lake
Nautic Services Sagl di Lugano, Poralu Marine, produttore dei Seabin e LifeGate, che
promuove la diffusione dei Seabin grazie al progetto LifeGate PlasticLess®.
Seabin è un cestino galleggiante che, immerso nell’acqua e collegato a una pompa
elettrica, crea un flusso in grado di inviare al collettore tutti i rifiuti galleggianti, plastiche
e microplastiche. I rifiuti vengono così raccolti in un sacchetto, mentre un separatore
pulisce e filtra l’acqua che verrà riversata nello specchio d’acqua. L’inquinamento delle
acque mette a rischio il nostro ecosistema: Seabin è una delle risposte per cercare di
sconfiggerlo.
Per la sua efficacia è stato scelto da LifeGate, network di SViluppo sostenibile, nell’ambito
del progetto LifeGate PlasticLess®: iniziativa volta a pulire le acque dei mari e dei laghi
dalla plastica.
Nell’ambito di questo progetto nasce la collaborazione con la società I Lake Nautic
Services Sagl di Lugano, la quale si prefigge di contrastare l’inquinamento dei nostri
specchi d’acqua attraverso la promozione e l’utilizzo di Seabin. A questo proposito ci
ricorda Diana Battelli, titolare di I Lake Nautic Service Sagl che: “Ogni giorno noi viviamo
sul lago e per il lago. Queste acque vanno amate, curate, tutelate e vissute dato che
rappresentano una ricchezza indispensabile per t’intere Regione. Con questo
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investimento abbiamo la possibilità di sensibilizzare le persone sul tema della sostenibilità
ambientale, rendendole coscienti del fatto che tutti possono mettersi in gioco in prima
persona per risolvere questo urgente problema”.
A Marco Saroglia, Biologo, già Professore Ordinario di Biotecnologie Animali e di
Acquacoltura presso l’Università degli Studi dell’lnsubria a Varese, il compito di trattare
il problema sempre più sentito delle micro e nanoplastiche nelle catene alimentari
acquatiche: “La contaminazione da microplastiche è una condizione sempre più grave
per l’ambiente e rappresenta una minaccia per la sicurezza alimentare e per la salute
umana. I rifiuti entrano prepotentemente nella catena alimentare di pesci e molluschi,
arrivando – possiamo supporre – anche nei nostri piatti. Non ci sono ancora dati certi sulle
conseguenze per l’uomo, ma queste microplastiche non sono certo materiali inerti; infatti,
dopo la loro ingestione i pesci possono sviluppare alterazioni che comprendono vari
effetti negativi, tra i quali possibili influenze sul sistema endocrino ed immunitario. Dopo
una fase di analisi del problema, siamo ormai giunti a poter intervenire riducendo la
presenza di questi materiali nelle acque libere e nei prodotti ittici allevati. Occorrono però
sforzi di ricerca con finanziamenti pubblici, al fine di sviluppare idee progettuali
finalizzate a definire una realistica soglia di rischio per le micro e nanoplastiche e
contemporaneamente abbatterne la presenza nei cibi.”
Così Simone Molteni Direttore Scientifico di LifeGate “Siamo molto orgogliosi di portare
il progetto LifeGate PlasticLess” anche a Lugano, ampliando la nostra sfida volta a pulire
le acque dalla plastica anche in Svizzera. Grazie alle aziende che vorranno partecipare al
nostro progetto, vogliamo diffondere la presenza dei Seabin promossi dalla nostra
iniziativa, contribuendo così alla tutela e alla valorizzazione del lago, una preziosa risorsa
naturale ricca di biodiversità.
A Simone Germano, Europe Sales Manager di Poralu Marine, che da oltre 25 anni progetta
e realizza idee in grado di migliorare l’ambiente marino, spetta il compito di spiegare gli
aspetti tecnici del funzionamento di Seabin: “Seabin cattura i piccoli detriti galleggianti,
come gli imballaggi di olio, carburanti e detergenti, lavorando 7 giorni su 7, 24 ore su 24.
È uno strumento tanto semplice quanto geniale, in grado di trattenere fino a 20 kg. Ogni
Seabin può eliminare fino a 90.000 sacchetti di plastica o 50.000 bottiglie all’anno,
risultando fondamentale per l’economia circolare: la plastica – una volta raccolta – può
essere infatti riutilizzata, comportando meno emissioni di C02 rispetto all’impiego di
quella vergine”.
Conclude quindi Diana Battelli, titolare I Lake Nautic Services Sagl: “Abbiamo voluto
fare una prova installando Seabin nelle acque del Lago di Lugano e i risultati sono più
che incoraggianti. Infatti, in soli 20 giorni, 7 solo Seabin è stato in grado di raccogliere
circa 25 kg di materiale plastico. Questo dispositivo è certamente una delle soluzioni più
efficaci per garantire una pulizia costante delle acque del nostro lago”.