I frati cappuccini di Faido avrebbero deciso di non accettare il Premio del Guastafeste 2017, consistente in un assegno di 1’000 franchi, attribuitogli due giorni fa
per la loro coraggiosa e controcorrente decisione di rifiutarsi di far pernottare nel loro ostello la quindicina di partecipanti alla “Bainvegni Fugitivs Marsch”.
La marcia, dedicata alla sensibilizzazione e alla denuncia della politica migratoria svizzera , era stata promossa da Lisa Bosia Mirra, la deputata socialista che al momento della sua elezione in Gran consiglio aveva sottoscritto la dichiarazione di rispetto delle leggi e della Costituzione e che , dopo essere stata recentemente condannata in prima istanza in quanto ritenuta colpevole di ripetuta incitazione all’entrata, alla partenza e al soggiorno illegali di 24 migranti , invece di mantenere un profilo basso (come la decenza imporrebbe) ha pensato bene di ergersi a martire organizzando una manifestazione di protesta.
A chi volesse riprendere la notizia data dalla Regione suggerirei di attendere una conferma ufficiale da parte dei frati : difatti al sottoscritto non è finora giunta alcuna risposta e inoltre una persona che ieri sera poco prima delle 21 aveva parlato con Frà Edy, guardiano del convento, mi ha riferito che i frati non hanno preso ancora alcuna decisione.
Vorrei sottolineare che il Guastafeste , il quale, pur non essendo un rappresentante eletto dal popolo e pur non avendo sottoscritto alcun impegno a rispettare le leggi , è rispettoso delle leggi e non è mai stato condannato per averle trasgredite, è libero di assegnare il Premio a chi vuole. Ovviamente anche i vincitori sono altrettanto liberi di rifiutare tale riconoscimento, per cui qualora i frati rifiutassero l’assegno di 1’000 franchi la loro scelta sarebbe da rispettare senza la minima polemica.
Ma in una simile evenienza il Premio verrebbe assegnato a qualcun altro. Esiste già un piano B ed eventualmente un piano C. Il Piano B prevede che il Premio venga assegnato alle guardie di confine della Regione IV, ossia all’organizzazione che , a tutela della nostra sicurezza, controlla l’applicazione delle leggi sull’immigrazione alle nostre frontiere, e che nel settembre dello scorso anno aveva bloccato l’illecita immigrazione di clandestini cui aveva preso parte anche la deputata Lisa Bosia Mirra.
Non va dimenticato che nel dicembre del 2016, un paio di mesi dopo essere stata colta in fallo dalle guardie di confine, la signora Bosia Mirra si era vista attribuire (assieme a Don Giusto della Valle, di Como) il Premio svizzero “Alpes ouvertes” (12’000 franchi) per la sua attività a favore dei rifugiati nel parco di Como e “per aver documentato la cacciata dei profughi ed averli accompagnati alla frontiera italo-svizzera” .
I promotori di quel Premio nazionale erano evidentemente liberi di premiare chi volevano. Ma se si ritiene normale che un riconoscimento di risonanza nazionale venga attribuito a chi infrange la legge , non dovrebbe scandalizzare nessuno il fatto che un piccolo movimento politico che opera in Ticino senza interessi di alcun genere , reagisca attribuendo a sua volta un Premio a dei frati che non vogliono essere strumentalizzati da chi infrange la legge o alle guardie di confine che , beccandosi anche le critiche di chi vorrebbe aprire le frontiere a tutti, svolgono un duro lavoro per far rispettare le leggi decise dal popolo svizzero e dai suoi rappresentanti in Parlamento.
Cordiali saluti Giorgio Ghiringhelli