Gli iniziatori e la “Rete della cultura inclusiva in Ticino”
Il Ticino al centro della rete. Con il progetto pilota congiunto «Rete della Cultura inclusiva in Ticino» il Servizio Cultura inclusiva di Pro Infirmis e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) si uniscono per promuovere lo sviluppo di una rete culturale inclusiva con il coinvolgimento diretto di persone con disabilità insieme ad attori culturali e sociali locali, aprendo così nuovi orizzonti e sostenendo insieme strutture di consulenza per un’offerta culturale accessibile e inclusiva basata sui bisogni specifici delle realtà presenti in Ticino.
Promuovere l’accessibilità culturale e sociale
La cooperazione tra persone con disabilità, istituzioni culturali e attori sociali ha ancora un grande potenziale di sviluppo per l’inclusione culturale che deve poter contare sul coinvolgimento diretto e immediato delle persone con disabilità. Con le loro offerte culturali le istituzioni regionali in Ticino si rivolgono tendenzialmente ad un gruppo definito e interessato di persone con disabilità: la collaborazione tra le parti diviene dunque fondamentale anche da questo punto di vista. Il progetto pilota congiunto «Rete della Cultura inclusiva in Ticino» del Servizio Cultura inclusiva di Pro Infirmis e della SUPSI, si propone dunque di dare forma e sostanza a questo grande potenziale in favore dell’accessibilità culturale e sociale.
Il centro competenze BESS/SUPSI responsabile di costituire la rete
Il Servizio Cultura inclusiva è attivo in Ticino dal 2019 e ad oggi sono quattro le istituzioni culturali già titolari del marchio «Cultura inclusiva». Dal 1 settembre 2020 il Servizio si avvale della collaborazione del Centro competenze bisogni educativi, scuola e società (BESS) della SUPSI (Dipartimento formazione e apprendimento) specializzato nei temi afferenti alle problematiche dell’inclusione scolastica, professionale e sociale. La coordinatrice del progetto Valeria Donnarumma (BESS, SUPSI) organizzerà, e valuterà la costituzione della «Rete». La collaborazione fra le persone con disabilità e gli attori culturali si svilupperà attraverso un processo partecipativo, che partendo dai bisogni dei singoli gruppi, identifica le competenze esistenti o da costruire cosi come gli ostacoli e le risorse che possono incidere sui processi di sviluppo, per poi definire obiettivi comuni e rafforzare la cultura inclusiva in Ticino: cosa occorre per creare una rete con strutture di consulenza e sostegno sostenibili per un’offerta che soddisfi le reali esigenze di tutti e senza esclusione delle persone con disabilità?
Promuovere l’attenzione all’accessibilità delle istituzioni ticinesi
Potenziali partner della rete sono gli enti e le istituzioni culturali ticinesi, le istituzioni sociali, le associazioni e le organizzazioni del settore della disabilità e le persone con disabilità (professionisti, artisti e utenti culturali). Attraverso il loro coinvolgimento diretto e autodeterminato, verranno non solo promosse le pari opportunità delle persone con disabilità in Ticino, ma in primo luogo si sosterrà la possibilità di realizzare realtà inclusive aperte a tutti indistintamente. Ogni visitatore è naturalmente sensibilizzato verso le attenzioni inclusive che arricchiscono gli eventi così come naturale diventa per i dipendenti delle istituzioni culturali il prendere in considerazione le esigenze legate all’accessibilità fisica e sensoriale dell’offerta culturale: attenzioni che fanno da ponte verso il vivere attivamente ed assieme in seno ad una società sempre più inclusiva.
Il progetto pilota della durata di un anno è sostenuto finanziariamente dall’Ufficio federale per le pari opportunità delle persone con disabilità (UFPD), dalla Fondazione Ernst Göhner, dalla Fondazione MBF e dalla Direzione cantonale di Pro Infirmis Ticino e Moesano. I risultati di questo progetto pilota saranno analizzati nell’estate del 2021 e capitalizzati per altre regioni della Svizzera.
Contatti
(Didascalia foto)
Teatro Danzabile e ORME Festival sono due delle quattro instituzioni culturali già portatrici del marchio “Cultura inclusiva”. In occasione del workshop organizzato presso l’Alta scuola delle arti di Zurigo (ZHdK), il coreografo Emanuel Rosenberg ha selezionato una dozzina di danzatori con e senza disabilità per realizzare un laboratorio di due settimane. Sotto la sua direzione è stata così elaborata una coreografia dedicata ai «talenti imprevedibili». I danzatori con disabilità della Compagnia Teatro Danzabile e gli studenti dell’Alta scuola delle arti di Zurigo (ZHdK) hanno lavorato insieme e presentato il loro lavoro in tutta la Svizzera nel quadro di IntegrART 2019.
© Servizio Cultura inclusiva di Pro Infirmis/Paola Pitton