SECO, USI, SUPSI, Barometro del turismo e via dicendo. Un sacco di commissioni ed istituti, finanziati con milioni di franchi pubblici per fotografare situazioni non corrispondenti alla realtà. L’ultima in ordine di tempo quella della SECO che ci dice che la disoccupazione è in calo e che dunque l’economia è in ripresa. Tra l’altro alcuni economisti hanno messo in guardia su questi risultati, che a loro detta, sono risultanze dei numeri presso i URC, mentre ben si sa che la situazione reale dei lavoratori è drammatica. Una volta per tutti dobbiamo dirlo, senza aver paura di ritorsioni: questi studi, questi istituti sono il nulla e recano solo danni all’economia. Sono gruppi finanziati dallo Stato che per ragione di cose saranno poco propensi a dare cifre che non siano gradite dalla politica. Noi non siamo economisti e non pensiamo di capire l’alta finanza, ma giriamo sul territorio, parliamo con la gente e ci rendiamo conto che ben oltre il 3,3% della popolazione ha problemi reali di soldi. Chi lavora nella maggior parte dei casi ha stipendi troppo poco dignitosi e deve chiedere ai propri genitori di essere aiutati. L’anno scorso ad una riunione di economisti eravamo invitati e ci è stato detto che uno studio da loro commissionato (associazioni di categoria) risultavano ben 30mila nuovi posti di lavoro. Ad una domanda fatta dalla sala è poi risultato che di questi 30mila quasi il 90 percento erano occupati da frontalieri. Ma di cosa stiamo parlando? Non bisogna essere scienziati per capire che se 1/3 della popolazione ticinese percepisce sussidi per poter pagare i premi di cassa malattia qualcosa di ben peggiore e non descritto è presente. O si commissionano studi eri e neutrali oppure si smetta di dirci panzane e di costruirci sopra muri filosofici a sostegno dell’economia e dei partner economici dei grandi investitori. E il bello ha ancora da venire: vedremo nel dopo covid un abbassamento degli stipendi medio-bassi, difficoltà lavorative per i residenti e pressioni sulla popolazione per accettare situazioni poco dignitose. Stiamo a vedere ma siamo certi che non verremo, purtroppo, smentiti!