Per alcuni operatori turistici l’immagine della categoria ne viene meno ed è sbagliato. In particolare nei paesi, gli albergatori e ristoratori vivono ancora di falsi concetti turistici, che si chiama invidia e anche un po’ di cattiveria. Tutto questo porta unicamente a chiudersi in se stessi ed essere causa dei mali del turismo. Quando un albergatore si permette di gettare un Vademecum da dare ai suoi clienti turisti solo perché vi è un piccolo errore di stampa. Pur ricordando che allo stesso albergatore non è costato nulla la sua realizzazione. Se questo è lo spirito collaborativo che stimola la collaborazione, apriti o cielo, viene quasi da pensare che ogni sforzo fatto sia inutile. Noi sappiamo che agli albergatori sono stati inviati i Vademecum di quel comune, gratuitamente, con la preghiera di notificare eventuali errori, che sarebbero stati corretti in una eventuale seconda edizione, ammesso che si giustifica ancora adoperarsi per alcuni, che di turismo proprio non ne fanno la loro cultura di vita. Se chiedete ad alcuni albergatori un commento sulla situazione economico-turistica del loro comune, alcuni ti risponderanno attaccando la concorrenza. Quelli saggi, e ve ne ne sono molti, risponderanno al tema dicendo come loro intendono affrontare la tematica e cercare di contrastare la crisi. E contrastare la crisi non significa abbassare i prezzi ma al contrario aumentare i servizi e le prestazioni. Albergatori che intendono istruire i turisti su come si fa il turista, che pensano che i tablet sono oggetti misteriosi che non devono apparire sulle tavole, e via di questo passo. Pensano solo che i clienti, non solo turisti, ma anche indigeni, devono andare al ristorante e stendere tappeti dorati verso chi permette loro di bere un Rosé, tra l’altro di cattiva fattura. Bisogna iniziare a rimboccarsi le maniche e cercare assieme, in particolare chi ci lavora nel turismo, di fissarsi delle mete ed assieme cercare di raggiungerle. Prendiamo a Faido il sentiero dei Nanetti, ultima creazione per un’attrazione turistica. Avremmo voluto vedere nei ristoranti il menu del Nanetto, con un disegno e fotografie nei ristoranti indicando dove si trova (a 500 metri dal centro in una pineta unica nel suo genere) e magari il Menù dei ‘’Nanetti’’, tanto per richiamare questo sentiero, a detta di chi ha passeggiato in pineta, fantastico. Un prodotto che va divulgato e promosso all’estero dei confini del comune stesso. Niente di tutto ciò. Forse che deve essere l’autorità a promuovere e creare commercio ai privati e i privati a starsene seduti ad aspettare che qualcuno porti loro i clienti. Questo è il concetto sbagliato di intendere il turismo e sarebbe meglio disfarsi di questa logica se non vogliamo morire a breve e vanificare tutti gli sforzi non solo economici ma anche in mezzi e tempo che il dato comune ha investito pensando di fare cosa gradita. I privati, in ogni loro ambito, devono trovare loro le soluzioni e le iniziative per attivarsi e caso mai al comune di mettere a disposizione il suo Now out per supportare le stesse. Ma fino che ci sediamo al bordo del fiume ad aspettare, non crediamo che il nostro comune ridiventi, quando mai, il comune turistico per antonomasia di inizio 900. Peccato, purtroppo non è cosi.
Potete scaricare qui il Vademecum Benvenuti a Faido e considerando i tempi di realizzazione (3 giorni) la stampa e il costo zero, valutate voi se il prodotto è da gettare !!! Vademecum Benvenuti a Faido