In questi giorni a Parigi si è svolto il summit sulle misure da prendere rispetto ai cambiamenti climatici, derivate sappiamo dall’inquinamento e da una cattiva gestione delle risorse a nostra disposizione.
Due notizie lasciano sperare buone prospettive.
La prima, per la prima volta Stati Uniti e Cina, per motivi diversi i maggiori inquinatori del pianeta, hanno deciso di partecipare all’incontro, portando delle proposte per una svolta finalmente costruttiva.
La seconda è che nonostante i drammatici attentati e la proibizione da parte delle forze dell’ordine di manifestare, una grande folla è scesa in piazza affermando con decisione di volere un cambiamento. Scavalcando in scioltezza gli interessi dei bassi poteri economici e politici che hanno fatto disastri e che tutt’oggi gestiscono questa realtà.
Ero con loro, non fisicamente ma con il cuore, dobbiamo agire senza indugio, risolvendo i problemi al nocciolo.
Un libero movimento di persone coscienziose e pacifiche sta mettendo in atto la più importante delle rivoluzioni in questo inizio di millennio, per la salvezza del pianeta e in opposizione allo strapotere dei soliti.
Sono desiderose di regalare ai figli un pianeta accogliente e di insegnar loro a coltivare la salute, attraverso il rispetto di creato e creature. Sono stufi delle guerre che, anche i bambini sanno, sono la conseguenza d’interessi di uomini senza luce che vedono ben poco al di là del loro profitto e della loro sete di potere, laico o religioso che sia.
In molti ci siamo domandati se le destabilizzazioni, causate da un pugno di folli, non siano create ad hoc per distogliere l’attenzione su quanto necessariamente va attuato.
Un movimento che va oltre i soliti proclami che annunciano “nel 2050 faremo”, oggi nel quotidiano, nel piccolo di ogni nostra vita, nel limite oggettivo delle nostre possibilità, molti stiamo facendo e con questo gradualmente trasformiamo il presente.
La migliore delle rivoluzioni è determinata dal libero individuo, in grado di scegliere quanto è meglio per gli altri, per il caro pianeta che ci ospita, per la dignità di ogni essere e quindi per se stesso.
Ogni individuo da solo è debole, evviva allora le associazioni d’intenti, classificabili per virtù, che favoriscono lo sviluppo di ogni coscienza individuale, a favore di quella collettiva.
L’esercizio è tenere le antenne alzate e non lasciarci irretire dall’apparenza, a volte suadente e a volte drammatica, mettendoci ogni giorno in gioco, cercando con tutto le nostre capacità, attraverso il nostro agire, di trasformarci in meglio. Così facendo vivere diventa un’arte attraverso la quale sviluppare la somma facoltà, quella di amare, che da senso e luce a ogni cosa.
Evviva infine i buoni amici, con i quali volare lontano.
Con affetto, cordiali saluti
Pietro Leemann