Le misure di risparmio adottate dal Consiglio federale e dal Parlamento porteranno a tagli massicci e alla riduzione dei posti di lavoro all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). I tagli nel campo delle malattie non trasmissibili (MNT) e delle dipendenze, per un totale di 2 milioni di franchi, sono particolarmente pericolosi: ogni riduzione nella lotta contro le dipendenze comporterà un aumento dei problemi e dei costi che potrebbero superare ampiamente i risparmi. Mentre i problemi sono già in aumento, queste decisioni sono irresponsabili. Le organizzazioni specializzate del settore delle dipendenze in Svizzera danno l’allarme: No, non è il momento di effettuare tagli di bilancio nel campo delle dipendenze, ma piuttosto di rafforzare la Strategia nazionale per le dipendenze. Oggi viene lanciata una petizione nazionale.
Attualmente, si stima che in Svizzera vi siano circa 250.000 persone con una dipendenza dall’alcol, circa mezzo milione di fumatori e utilizzatori di altri prodotti a base di nicotina e circa 100.000 persone con una dipendenza da droghe illegali. Il consumo di sostanze causa ogni anno più di 11.000 decessi evitabili in Svizzera. Circa il 5% della popolazione adulta presenta comportamenti problematici legati al gioco d’azzardo. Pertanto, le dipendenze generano ogni anno quasi 8 miliardi di franchi di danni economici e sociali per la Svizzera. Dalla fine della pandemia di Covid-19, tra pressioni sulle prestazioni e sui consumi, aumento del costo della vita e dello stress, viviamo un periodo di crisi multiple che mette a dura prova la popolazione e le persone interessate.
Un calcolo errato: ridurre la spesa equivale ad aumentare i costi
La prevenzione ha dimostrato la sua efficacia e contribuisce a ridurre questa sofferenza e questi costi: per ogni franco investito, si risparmiano 23 franchi in costi indiretti nel settore dell’alcol e addirittura 41 franchi nel settore del tabacco (2010). Tuttavia, giustificandoli come “risparmi” è stato deciso di tagliare circa 2 milioni di franchi dalla prevenzione delle MNT e delle dipendenze, pari a circa il 23% del budget 2025. Questo porterà inevitabilmente a un incremento dei problemi legati alle dipendenze, causando molta sofferenza alle persone coinvolte ed ai loro cari, oltre a un aumento dei costi economici, che saranno molto superiori alla somma risparmiata tramite i tagli.
Si prevede inoltre anche una forte riduzione delle indagini sulla popolazione riguardo alla prevalenza dei consumi e ai mercati delle droghe per il settore delle dipendenze, e persino la loro cancellazione per il settore del gioco d’azzardo, privando così la prevenzione di informazioni sull’ampiezza e la natura dei problemi. La prevenzione delle dipendenze diventa così un esercizio cieco, riducendo ulteriormente le sue possibilità e privandoci di un sistema di allerta sui nuovi sviluppi. Sfortunatamente, il Consiglio federale prevede ulteriori tagli per gli anni a venire, in particolare nel contesto del suo programma di riduzione del bilancio 2027, cosa che condanniamo fermamente.
Crisi del crack, minaccia del fentanyl: la situazione è critca
In generale, la salute mentale dei giovani si sta deteriorando, le prevalenze dei consumi stagnano o addirittura aumentano a seconda delle sostanze e delle fasce di età, e nuovi prodotti – legali e illegali – continuano a comparire sul mercato. Anche le dipendenze comportamentali non sono da meno, con i mercati digitali e del gioco d’azzardo in continuo aumento, stimolati da nuove offerte che utilizzano tecniche di attrazione dell’attenzione.
Inoltre, i professionisti del settore delle dipendenze si trovano di fronte a una situazione di grande tensione sul campo, che non vivevano da trent’anni: questa riguarda la crisi del crack, l’aumento della precarietà delle persone coinvolte, delle loro comorbidità psichiatriche e delle difficoltà sociosanitarie, così come il numero di richieste di aiuto e la complessità delle situazioni da gestire. Un’altra sfida futura è la possibile minaccia degli oppioidi sintetici per la Svizzera
Di fronte alla crisi attuale, le città sono in prima linea e cercano di rispondere, come possono, ai bisogni delle persone interessate e dell’intera popolazione. Anche i cantoni stanno agendo, ciascuno sul proprio territorio e a modo loro. Tuttavia, le città e i cantoni svizzeri sono limitati dalla loro dimensione e le problematiche relative al consumo di sostanze e alle dipendenze sono fenomeni globali, simili alle crisi del fentanyl e del crack che si stanno diffondendo a livello continentale. Per affrontare la situazione, abbiamo bisogno di una prevenzione forte. Risparmiare in questo ambito equivale a perdere il controllo e far ricadere le conseguenze su tutta la società.
Oltre ai tagli di bilancio, le nostre organizzazioni deplorano anche l’assenza di una visione strategica da parte del Consiglio federale su queste questioni relative alle dipendenze. Negli anni ’90, quando la Svizzera ha affrontato una grave crisi legata al consumo di eroina, il Consiglio federale si era impegnato e ha cercato soluzioni con gli attori impegnati sul campo, agli scienziati, ai cantoni e alle città. Questa reattività ha permesso la nascita della politica dei quattro pilastri e la risoluzione della crisi. Oggi, le dipendenze sembrano addirittura non essere un tema nelle sfere politiche federali, mentre le città e i professionisti sul campo si confrontano con la crisi del crack e alle numerose difficoltà presenti.
Niente tagli, rafforzare la strategia e lancio di una petizione
Oggi, le organizzazioni specializzate nel settore delle dipendenze danno l’allarme: non è il momento di tagliare i budget nel settore delle dipendenze. Al contrario, abbiamo bisogno di rafforzare le strategie e le risorse destinate alla lotta contro le dipendenze. Per affrontare le sfide attuali, ci vuole una politica federale ambiziosa con una chiara visione strategica. In un momento in cui le sfide nel campo delle dipendenze sono enormi, proporre misure di risparmio e ignorare le lezioni apprese dalla politica e dalla scienza delle dipendenze è un errore. Per dare peso a questa richiesta, oggi lanciamo una petizione presso i professionisti e la popolazione.
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