Con una mozione il Gruppo UDC (primi firmatari Roberta Soldati e Daniele Pinoja) chiede al Consiglio di Stato di estendere le misure di aiuto per i casi di rigore. Se si applicassero unicamente i criteri decisi dal Consiglio federale per accedere a tali aiuti, si metterebbe in grave difficoltà diversi imprenditori perché si precluderebbero dagli aiuti ai casi di rigore tutte le imprese e attività costituite dopo il 1 marzo 2020. Ma ci sono diversi imprenditrici e imprenditori che avevano già avviato le pratiche burocratiche e concrete come contratti di locazione o di lavoro per costituire o avviare la propria attività economica o turistica, ma che per motivi amministrative non hanno potuto iscriverla prima del 1 marzo 2020.
Queste attività (gastronomiche, sportive, turistiche ecc.) sono escluse dagli aiuti per casi di rigore. Sono vittime di una disparità di trattamento e rischiano il fallimento e una grande perdita di denaro investito per lanciare la loro attività. L’UDC si sente vicina a chi con coraggio si lancia nell’economia rischiando i propri soldi e investendo le prorpie risorse. Sono questi imprenditori e imprenditrici che sostengono la società, e meritano di essere sostenuti. Perciò l’UDC Ticino mediante una mozione chiede al Consiglio di Stato di fare pressione sulle autorità federali per permettere delle deroghe al termine del 1 marzo 2020 per accedere agli aiuti per i casi di rigore e delle deroghe per le attività economiche rientranti della lista dei casi di rigore.