La separazione dei rifiuti rappresenta una componente molto importante nella vita dei cittadini luganesi. La stessa permette, oltre ad agevolare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, un utilizzo maggiormente parsimonioso del sacco con conseguenti vantaggi in termini di costi per la popolazione. Oltre agli aspetti economici non va tuttavia trascurato anche l’impatto ambientale derivante da un comportamento maggiormente sensibile al tema del riciclaggio.
Ciò premesso si constata tuttavia che vi è un prodotto in particolare che è oggetto solo di parziale raccolta differenziata da parte della Città di Lugano: parliamo della plastica in termini generali, esclusi PET e PE (polietilene). A partire da gennaio 2020 infatti, oltre alla raccolta “classica” del PET, negli Ecocentri cittadini è stata avviata una fase sperimentale per la raccolta dei flaconi di PE. Nonostante l’introduzione di questa novità, i flaconi e gli imballaggi che appartengono a quest’ultima categoria sono solo una piccola parte di tutta la plastica prodotta e offerta, il cui smaltimento non è previsto dal Comune e che pertanto deve essere effettuato dalle singole economie domestiche. La conseguenza che ne deriva è un utilizzo inefficiente del sacco dovuto dallo spazio che questi voluminosi imballaggi occupano.
Dall’opuscolo informativo comunale inviato ad inizio anno relativamente all’introduzione della nuova tassa, tra i “consigli per sfruttare al massimo la capienza del sacco”, il punto 2 recita quanto segue: “Circa un terzo dei rifiuti dei nostri sacchi è rappresentato da imballaggi e sacchetti, per limitarne l’uso acquista prodotti sfusi, riutilizzabili o riciclabili”. Ed è proprio su questo punto che sorge un problema di natura pratica: l’industria non ha ancora implementato un vero e proprio cambiamento di paradigma nel proporre al pubblico imballaggi privi di plastica, negando quindi al consumatore la possibilità di poter acquistare prodotti con un diverso tipo di imballaggio. Prova ne è il fatto che circa il 33% dei rifiuti riposti nei sacchi è composto proprio da questo tipo di materiale. Pur consapevoli che alcuni grandi magazzini raccolgono i predetti prodotti, riteniamo che questo tipo di servizio non sia sufficientemente capillare e che sia giusto che anche la Città di Lugano faccia la sua parte in questo ambito.
In altri Comuni, come quello di Mendrisio (vedi allegato), è stata implementata con l’aiuto di aziende private la raccolta delle plastiche miste. Questo per incentivare ancor di più il riciclaggio, ottenendo quale duplice vantaggio una minor impatto ambientale e una minor incidenza finanziaria per le famiglie.
Fatte queste premesse i mozionanti chiedono al Municipio, tenuto in considerazione che non tutti i cittadini hanno la possibilità di recarsi agli Ecocentri, di valutare:
A) la fattibilità in termini di costi – benefici dell’introduzione di un contenitore aggiuntivo specifico, negli Ecopunti e/o negli Ecocentri, che preveda la possibilità di raccolta della plastica mista, quindi non solo di PET e di PE;
B) la fattibilità di raccolta del PET anche negli Ecopunti e non solamente negli Ecocentri;
C) una collaborazione con le aziende di riciclo, di raccolta e di smaltimento per l’offerta di questo servizio aggiuntivo.
Tiziano Galeazzi e Raide Bassi, UDC (mozionanti)
Alain Bühler, UDC
Nicola Schönenberger, Verdi Ticino
Michaela Lupi, Verdi Ticino
Enea Petrini, Lega dei Ticinesi
Angelo Petralli, PPD+GG
Peter Rossi, PLR
Ugo Cancelli, PLR
Petra Schnellmann, PLR
Martina Caldelari, PLR
Paolo Toscanelli, PLR
Carlo Zoppi, PS
Sara Beretta Piccoli, indipendente
Giovanni Albertini, indipendente